Milano. Portofranco, uno splendido diciottenne
Il Centro di aiuto allo studio diventa maggiorenne. Una festa per ringraziare volontari e sostenitori e ricordare, con un Premio, il fondatore don Pontiggia. «Un grande mare di gratuità», che è sempre più al servizio di tutti. Parla Alberto BonfantiMa alla festa c’erano soprattutto i volontari e gli ex studenti, qualcuno venuto con i figli piccoli o mandando un video messaggio, magari da Londra, dove oggi gestisce un ristorante alla moda, o da Nottingham dove frequenta l’università (dopo essere arrivata a Portofranco perché era «un caso perso…»). Ma non si festeggia soltanto chi “ce l’ha fatta”, non è nello stile di Portofranco: c’è tempo anche, tra gli altri riconoscimenti (tra cui l’assegnazione del primo “Premio don Giorgio Pontiggia”), per quello scherzoso a chi ha disdetto più appuntamenti per le lezioni. Quel che conta qui non è essere per forza bravi a scuola, ma esserci ognuno per come è. «Se siamo arrivati fino qui, vuol dire che siamo nati da un’idea vincente», spiega Alberto Bonfanti, insegnante e tra i fondatori di Portofranco, insieme a don Giorgio Pontiggia: «Il nostro obiettivo era rispondere a un bisogno reale».
E qual è questo bisogno?
Un luogo in cui i ragazzi potessero essere aiutati nello studio in modo gratuito. Rispondere a questa necessità è stata un’occasione d’incontro. In diciotto anni abbiamo conosciuto, uno a uno, quasi 19mila ragazzi. E siamo riusciti a farlo grazie ai tremila volontari che sono passati da qui.