Altro che integralismo ciellino, c'è vita e pensiero in quel di Rimini
Ho detto festa popolare: mica ha l'esclusiva del lavoro militante e gratuito il meeting. Tanti incontri di questi anni con gli inventori del genere, i generosi ragazzi/pensionati delle Feste dell'Unità, me ne hanno dato prova. Qui a Rimini però (genius loci romagnolo, forse) c'è un di più di vivacità e attenzione ai diversi target, come si dice oggi, che mette buonumore. I bambini hanno spazi bellissimi dolcemente sponsorizzati, gli adolescenti hanno libertà di canto & casino a qualsiasi ora, la famiglia con passeggino/i ha piena cittadinanza, le carrozzine invalidi ed handicappati una cura tutta speciale, gli anziani con bastone si aggirano circondati da rispetto e attenzione. Se poi ti capita di far da ospite, la macchina della cortesia, specie con gli "infedeli" e i distanti, è particolarmente avvolgente. Volontari e volontarie che sembrano cresciute alla scuola della business Emirates o Singapore scopri invece che non sono nemmeno riminesi ma di tutta Italia, e che trattasi di studenti/studentesse in pausa esami, cordiali e disponibili a raccontare tutto di sé oppure silenziosi e discreti come ombre. Puoi pure sospettare oscuri interessi di cui sono inconsapevoli ostaggi, ma intanto hanno l'aria contagiosa (e particolarmente dissonante nel "divertimentificio" romagnolo) della gratuità che riempie la vita.