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Quando il cinema italiano guarda il lavoro
di Luca Marcora
23/02/2017 - Germi, Brusati e Soldini descrivono, in momenti e
condizioni diverse nel nostro Paese, il rapporto fra l'uomo e una
dimensione fondamentale della vita. Tra migranti, delusioni e speranza
«Il lavoro è l’espressione del nostro essere. Ma il nostro essere è sete di verità e felicità». Quando
il cinema italiano ha osservato seriamente la situazione così precaria
del lavoro nel nostro Paese, ha sempre finito col mettere al centro del
suo racconto proprio questo
bisogno di verità e felicità, “la”
vera domanda che urge dietro l’irrinunciabile desiderio di poter
lavorare e avere un posto nella società.Nel primo dopoguerra uno dei principali osservatori del mondo in veloce mutamento è Pietro Germi,
autore di un cinema di «larga udienza popolare, che tuttavia non
rinuncia ad affrontare seriamente certi problemi particolarmente
scottanti, anzi proprio su di essi è costruito, un cinema che si
potrebbe definire “civile”» (Rondolino).
Il cammino della speranza (1950) racconta di un gruppo di siciliani che,
dopo la chiusura della miniera di zolfo, tentano di emigrare
clandestinamente in Francia. Tradito dalla loro guida (Urzì), il gruppo
si scioglie: i più disillusi scelgono di tornare al paese, mentre i
rimanenti, guidati da Saro (Vallone), proseguono il loro cammino verso
una vita più dignitosa.
Incontrando la solidarietà di migranti,
ma anche molta ostilità da parte di una società che non li accetta, sono
costretti a subire la tortura più grande: quella della speranza
tradita, una speranza che comunque non sembra venire mai meno
perché, come recita la voce fuori campo nel finale, è ancora viva in
loro la certezza che
«i confini sono tracciati sulle carte; ma
sulla terra come Dio la fece, per quanto si percorrano i mari, per
quanto si cerchi e si frughi lungo il corso dei fiumi e sul crinale
delle montagne, non ci sono confini». Cantano i personaggi di Germi, intonano ripetutamente il canto della loro terra,
Vitti ’na crozza: per non dimenticare mai chi sono e da dove vengono.