domenica 28 luglio 2013

Vacanza e sacrificio (sacrum facere)

Dal temperamento un metodo

Perché si va in vacanza?
Per il motivo per cui ci si alza al mattino!
Perché si va al lavoro?
Per il motivo per cui si prega!
È la stessa risposta: per il desiderio di essere di più, di camminare di più verso l’ideale, di camminare di più verso il nostro destino, di entrare sempre di più nella conoscenza e nell’amore a Cristo, perché questa è la definizione ultima, no?
Uno vive per quello! Essere chiamati alla verginità vuol dire ricordare a tutto il mondo che si vive per Cristo.
Perché vivere bene, in pace, moralmente a posto, facendo tutte le proprie pratiche bene, da sposati, non colpisce nessuno. E parlare di tensione ideale significa implicare un impegno col sacrificio.
Non esiste tensione ideale se non implica sacrificio.
La nettezza nel sacrificio, la decisione e la nettezza nel sacrificio è essenziale per dire che si vive quel rapporto idealmente, con tensione ideale.
Il nostro carisma sottolinea l’aspetto “resurrezionale” della vita cristiana: la vita cristiana porta. una vita più vera, più lieta e più gioiosa, più piena. Ma proprio nella misura di questa sottolineatura, bisogna che consegua la sottolineatura del sacrificio, perché senza sacrificio non c’è resurrezione.
LUIGI GIUSSANI – DAL TEMPERAMENTO UN METODO

mercoledì 17 luglio 2013

«Aspetto che il Papa entri a casa mia»

VERSO LA GMG


di Isabella Alberto
18/07/2013 - Nella sua visita a Rio, papa Francesco visiterà anche la favela di Varginha. Siamo andati a vedere come lo stanno attendendo Everaldo, Dilza, Amara... Fino agli evangelici. (da Tracce.it)
Dal centro di Rio arriviamo in treno alla stazione di Manguinhos. Sono venti minuti di viaggio in un convoglio precario che durante la settimana corre stracarico di lavoratori. La favela, a nord, è molto povera. Di lontano si vede ancora il Cristo Redentore a braccia aperte, ma la parte più bella della città è a chilometri di distanza. Nell’aria c’è un cattivo odore che viene dal rio Jacaré, il fiume inquinato che attraversa la regione. Sul lato destro della linea ferroviaria si vede un ammasso di case senza intonaco, con vicoli ovunque, resti di demolizioni e molta sporcizia. È la parte conosciuta come favela di Manguinhos. Alla sinistra, un po’ più ordinata, con strade più larghe e case migliori, ci sono le favelas di Varginha e di Mandela.

giovedì 11 luglio 2013

Puoi metterci la firma

Testimoniare la fede

di Julián Carrón

11/07/2013 - La lettera di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, a Repubblica sulla "Lumen fidei" (11 luglio 2013)
Caro Direttore,
Eugenio Scalfari ha colto acutamente che il tema dell’enciclica di papa Francesco è «il punto centrale della dottrina cristiana: che cos’è la fede» e ha concluso il suo editoriale di domenica con una domanda: «Qual è la risposta, reverendissimo papa?» (la Repubblica, 7 luglio 2013). Rileggendo l’enciclica Lumen fidei sollecitato da queste parole, non ho potuto evitare di riandare con la mente a questa immagine con cui Gesù descrive la missione dei suoi seguaci nel mondo: «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa»(Mt 5,15).

martedì 9 luglio 2013

Una luce nelle tenebre

I video della conferenza di Alexsandr Filonenkoprofessore di Filosofia all'Università di Chark'ov, Ucraina.


Prima parte

Seconda parte

LUMEN FIDEI/ Prades: la fede è un dono che ha "bisogno" degli uomini

da ilsussidiario.net


"Il Tu di Dio, e questo è il genio del cattolicesimo, ci raggiunge attraverso dei tu umani". Ecco perché si può imparare la fede dalla propria nonna, come è stato per papa Francesco. "Tutti abbiamo avuto bisogno di un testimone, uno che vivendo in prima persona la fede ha reso possibile per noi l'adesione personale al dono di Dio". La fede è una luce che non viene da noi, ma è entrata nella storia degli uomini, e si trasmette da persona a persona, come una fiamma, dice la nuova enciclica Lumen fidei. Una "fiamma" che nulla toglie alla nostra libertà di uomini.
Parla Javier Prades, teologo della Facoltà San Dámaso di Madrid.


lunedì 8 luglio 2013

Presentata a Roma la XXXIV edizione del Meeting

Emergenza Uomo” il titolo dell'evento a Rimini Fiera dal 18 al 24 agosto


Presentata nella Sala del Tempio di Adriano a Roma la nuova edizione del Meeting. Accanto a Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting e Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, hanno partecipato alla presentazione ufficiale anche il Ministro degli Affari Esteri Emma Bonino e il Ministro della Difesa Mario Mauro.


Il titolo del Meeting 2013 mette a tema la cosa più bella e al tempo stesso più drammatica che esista sulla faccia della terra: l’uomo, più precisamente “l’emergenza uomo”. L’uomo nel suo bisogno di esistere come realtà unica ed irripetibile, l’uomo nella irriducibilità del suo desiderio, l’uomo che sente che ciò da cui è definito e caratterizzato è la libertà.




"Sotto luce nuova" di Costantino Esposito


05/07/2013 - Papa Francesco ha concluso il lavoro iniziato da Benedetto XVI: «Un gesto di testimonianza e di fraternità tra due uomini», che ci accompagnano attraverso un cammino dello sguardo» (da "Tracce", luglio/agosto)

Lumen fidei, la prima enciclica di papa Francesco, può essere considerata al tempo stesso come l’ultima di Benedetto XVI, il quale ne aveva «già quasi completato una prima stesura», assunta poi come propria dal nuovo Papa, che vi ha aggiunto «alcuni ulteriori contributi»(come lui stesso afferma al n. 7). Questo fatto ci dice qualcosa di essenziale riguardo ad un testo che non è solo un documento del Magistero, ma è anche un gesto di testimonianza e di fraternità di due uomini che verificano nella propria esperienza la novità di giudizio e di affezione portata dalla fede nella vita. E per questo diventano una grande compagnia per tutti. La fede, per loro, costituisce la grande possibilità di «illuminare» nuovamente la questione dell’umano, per tanti versi oggi confusa e smarrita, come il fondo nascosto di tutte le nostre “crisi”, quelle personali come quelle socio-economiche, culturali e politiche. Si tratta perciò di porre nuovamente la domanda su cosa permetta veramente di vivere all’altezza - infinita - del proprio cuore e della propria intelligenza. Può la fede illuminare davvero la vita? Oppure - secondo una tendenza tipica della modernità - essa resta confinata nel regno dell’oscurità?