martedì 31 maggio 2016

30 maggio 1998: la testimonianza di don Giussani in piazza s.Pietro

 

ARCHIVIO

«Nella semplicità del mio cuore lietamente Ti ho dato tutto»

Luigi Giussani
Roma, 30 maggio '98
La testimonianza di don Giussani durante l'incontro col Papa. Piazza San Pietro,
30 maggio 1998


Santità, io dico, tento di dire come è sorto in me un atteggiamento - che Dio avrebbe benedetto, come ha voluto - che io non potevo prevedere né tanto meno volere.

1. «Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, il figlio dell'uomo perché te ne curi?» (Sal 8). Nessuna domanda mi ha mai colpito, nella vita, così come questa. C'è stato solo un Uomo al mondo che mi poteva rispondere, ponendo una nuova domanda: «Qual vantaggio avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà se stesso? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio di sé?» (Mt 16,26; cfr. Mc 8,36ss; Lc 9,25s).
Nessuna domanda mi sono sentito rivolgere così, che mi abbia lasciato il fiato mozzato, come questa di Cristo!
Nessuna donna ha mai sentito un'altra voce parlare di suo figlio con una tale originale tenerezza e una indiscutibile valorizzazione del frutto del suo seno, con affermazione totalmente positiva del suo destino; è solo la voce dell'Ebreo Gesù di Nazareth. Ma più ancora, nessun uomo può sentire se stesso affermato con dignità di valore assoluto, al di là di ogni sua riuscita. Nessuno al mondo ha mai potuto parlare così!

domenica 29 maggio 2016

Un saggio di Ratzinger del 1960 sull'Eucarestia

Un saggio di Joseph Ratzinger del 1960

La Comunione, sacramento della fraternità cristiana


Joseph Ratzinger

Il saggio presentato in questa pagina è tratto da una conferenza che nel 1960, alla vigilia del Concilio Vaticano II, l’allora trentatreenne professore ordinario di Teologia fondamentale all’Università di Bonn, Joseph Ratzinger, tenne per la "Opera cattolica di formazione religiosa" della città di Leverkusen. Inedito finora in Italia, "Idee fondamentali del rinnovamento eucaristico del XX secolo" rappresenta il saggio di apertura del primo dei due tomi del volume 7 della Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che raccoglie gli scritti sul Concilio e che la Libreria Editrice Vaticana pubblicherà in autunno (Joseph Ratzinger, L’insegnamento del Concilio, vol. 7/1, LEV 2016, traduzione a cura di Pierluca Azzaro).

Negli ultimi tre/quattro secoli, in modo alquanto unilaterale, era stato posto l’accento sul fatto che nell’ostia consacrata è presente Dio stesso. È, senza dubbio, qualcosa di molto importante e grande, in fin dei conti è comprensibile che tutta l’attenzione si concentrasse su questo punto. E tuttavia non è la cosa decisiva in questo sacramento, e soprattutto non è quello che Cristo con la sua istituzione in realtà si proponeva.

sabato 28 maggio 2016

Davide Prosperi: un giudizio sulle prossime elezioni amministrative

Al cuore della democrazia (www.tracce.it)

di Davide Prosperi
ITALIA - ELEZIONI/1
L’appartenenza alla Chiesa come principio. L’ideale del pluralismo. La posizione del movimento verso la politica. In vista delle Amministrative, il vicepresidente della Fraternità di CL suggerisce alcuni criteri per favorire un metodo utile alla convivenza

Un anno fa CL ha diffuso un volantino di giudizio sulle elezioni amministrative che si sono svolte in diverse Regioni e Comuni in Italia, intitolato “Ripartire dal basso”. Questo giudizio rimane attuale in occasione di questa nuova tornata elettorale che coinvolge anche Milano, la città dove il movimento è nato ed è tuttora maggiormente presente. Per questo, vorrei provare ad articolare alcuni elementi che esprimono sinteticamente la nostra posizione nei confronti della politica.

Una tensione ideale. Oggi risvegliare in tutti i cittadini una tensione ideale autentica, quale che sia l’ideale per cui si vive, è quanto mai necessario, in un momento in cui la politica stessa ha perso di interesse per il popolo, se non di credibilità.
Come dicevamo già nel volantino del 2015, «quello che ha determinato la crisi della Prima Repubblica e l’incapacità della Seconda di risolvere i problemi non è solo il fallimento di un progetto politico, ma soprattutto e prima ancora il crollo di una tensione ideale, il venir meno di una continua ricerca ed educazione, di un’azione che pescasse le sue motivazioni nella coscienza profonda della persona, e non in meccanismi pragmatici e di utilità immediata. L’impegno politico si è quasi del tutto svincolato da quel percorso educativo che ogni uomo deve fare per non privare la sua azione di ragioni adeguate».

venerdì 27 maggio 2016

La biografia di don Giussani a Santiago

CILE

«È nato in anticipo di cinquant'anni» (www.tracce.it)

di Marco Sampognaro
27/05/2016 - La biografia di don Giussani a Santiago. Padre Roncagliolo, Pontificia Università Cattolica, e Mariana Aylwyn, ex ministra dell'Educazione, hanno raccontato del loro incontro con un prete vissuto a undicimila chilometri di distanza
«Tutta questa gente alla presentazione di un libro su un prete?». Il professor Pedro Espinosa, gesuita, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Cattolica del Cile, entrando in sala accolto dai giovani volontari in maglietta blu, non poteva trattenere il suo stupore. Contemporaneamente, don Martino, Juan Emilio e Bolivar, organizzatori dell’evento “Luigi Giussani: su vida”, tiravano un sospiro di sollievo. Effettivamente l’immenso salone della Cattolica era pieno, la gente affollava anche la galleria, in totale più di cinquecento persone: professori, studenti universitari, impiegati, professionisti e casalinghe. Radunati, un venerdì di maggio, per ascoltare la vita di un sacerdote, nato a undicimila chilometri da lì, morto undici anni prima, eppure ancora in azione. Anzi, in movimento.

Enzo Piccinini

ENZO PICCININI

Chirurghi (e uomini) fedeli allo stupore (www.tracce.it)

di Fabio Catani*
25/05/2012 - In questi giorni ricorre l'anniversario della scomparsa del grande amico di don Giussani. Qui la testimonianza di chi con lui, in sala operatoria, ha imparato ad essere libero. Come quella volta che per un caso gravissimo...
Il 26 maggio ricorre il 13° anniversario della morte di Enzo Piccinini (1951-1999), noto chirurgo e grande amico di don Luigi Giussani, tra i responsabili di Comunione e Liberazione. Morì in un incidente stradale la notte del 26 maggio 1999.
Per la ricorrenza la Fondazione a lui intitolata ha pubblicato gli Atti del Convegno “Maestri del nostro tempo nel campo della cura, dell’assistenza e dell’educazione”, svoltosi il 26 ottobre scorso, durante il quale è stato conferito ad Elvira Parravicini il secondo Premio Piccinini per l’opera da lei svolta al Morgan Stanley Children's Hospital di New York (di cui parleremo nel prossimo
Tracce di giugno).
Pubblichiamo qui di seguito uno stralcio dell’intervento che fece in quell’occasione il professor Fabio Catani dal titolo
“La lezione umana e professionale di Enzo Piccinini nella cura del malato”.


Sono stato invitato a testimoniare l’amicizia e l’esperienza umana che ho vissuto con il dottor Eugenio Enzo Piccini, per me semplicemente Enzo, nel periodo più importante della mia vita, quello universitario da studente e l’inizio della mia carriera universitaria e assistenziale. Questo invito mi ha colpito profondamente ed ho aderito con grande trepidazione perché dal 1999, quando Enzo è stato accolto dal Nostro Padre, ho parlato pubblicamente di lui pochissime volte. Sono molto grato, perché questa sollecitazione degli amici della Fondazione mi ha costretto a riflettere sulla mia vita e sulla mia professione e ad approfondire le ragioni del mio lavoro di professore universitario impegnato nella didattica, nella ricerca e nell’assistenza del malato. Ragioni che nascono ed hanno profonde radici nell’educazione che ho ricevuto e che ancora desidero perseguire con passione ed impegno. Devo l’educazione cristiana che fonda tutto il mio essere di uomo e di medico all’amicizia fraterna che intensamente, quasi quotidianamente, ho vissuto per oltre dieci anni con Enzo.

lunedì 23 maggio 2016

Alessandro D'Avenia a Torino

TORINO

«Ma questa cosa non la vogliamo anche noi?» (www.tracce.it)

di Letizia Bardazzi
23/05/2016 - Alessandro D'Avenia ospite di una parrocchia del capoluogo piemontese. Un incontro dedicato al "romanzo ai tempi di WhatsApp". Il rapporto con i suoi alunni, il ricordo di don Pino Puglisi e i giovani che si fermano fino alle due per stare con lui
Come un contadino che nel piccolo seme di rosa vede già il bel fiore che sboccerà, un professore può vedere in un diciassettenne una storia grande che si sviluppa pian piano, e può decidere di prendersene cura, di regalargli un libro di poesia. Cosa succede in una vita che si spende per gli altri? Che cosa può essere un gesto, una piccola attenzione, cosa può voler dire prestare un libro ad un tuo studente? Si chiede chi quel libro l’ha ricevuto davvero e che di maestri e padri ne ha avuti molti.

«In un accogliente soggiorno a cielo aperto» che è l'oratorio della parrocchia Santa Giulia di Torino, casa dei sacerdoti della Fraternità San Carlo, dove si svolge il “Maggio in Oratorio”, un mese di tornei di calcio e di eventi culturali, una folla di più di mille persone ha incontrato Alessandro D'Avenia che ha parlato del "Romanzo ai tempi di WhatsApp".

sabato 21 maggio 2016

Padre Patton è il nuovo Custode della Terra Santa

DA RADIO VATICANA

«Accoglietemi come un fratello»

di Amedeo Lomonaco
20/05/2016 - Padre Francesco Patton è il nuovo Custode di Terra Santa. Origini trentine, 53 anni, fino a ieri era ministro provinciale. Oggi prende il testimone di padre Pierbattista Pizzaballa, guida dei francescani in Medioriente negli ultimi dodici anni.
Come è stata accolta questa nomina, approvata dalla Santa Sede, dal nuovo Custode?
Con sorpresa e anche con timore e trepidazione, sapendo che si tratta di una realtà complessa e delicata, importante per l’Ordine e anche per la Chiesa.

Qual è il suo speciale legame con la Terra Santa?
Il mio legame è un legame da francescano. Francesco ha amato questa Terra e si è recato lì come pellegrino. Il mio legame è anche attraverso i frati che me ne hanno parlato, frati che ho conosciuto, che lì sono vissuti e che lì hanno dato la vita sia nel servizio nei santuari sia anche nel servizio dell’insegnamento e nella ricerca. È questo un altro dei tratti qualificanti della Custodia di Terra Santa, attraverso la facoltà di Archeologia biblica ed esegesi, lo Studium Biblicum Francescanum. Si aggiunge a questo tutto l’impegno di ricerca archeologica che c’è stato da parte dei frati in Terra Santa in questi ultimi secoli. Grazie anche a questo impegno, c’è stato un recupero di luoghi fondamentali come Cafarnao, la casa di Pietro e tanti altri posti. E anche questo fa parte della nostra storia. Anche questo fa parte dell’impegno della stessa Custodia.

Prima dell’inizio di questa importante missione, c’è qualcosa che vuole dire alle comunità cristiane di Terra Santa?
Alle comunità cristiane di Terra Santa io direi che vengo con molta umiltà, in punta di piedi. Vengo con, nel cuore, un grande amore per questa Terra. Chiedo anche di essere accolto e aiutato a svolgere il mio servizio per il bene delle persone che lì vivono e per il bene delle persone che vengono per studio, per pellegrinaggio o, anche semplicemente, per una curiosità nei confronti di questi luoghi. Ma quello che chiedo, appunto, è di essere accolto come un fratello.

Accolto come un fratello che porta un nome importante, quello di Francesco… con un riferimento al fondatore dei francescani, ma anche all’attuale Papa…
Entrambi portano lo stesso nome. Io pure porto quel nome. Sappiamo che quel nome vuol dire anche impegno faticoso per costruire ponti, per costruire il dialogo, per costruire la pace. Il saluto francescano è proprio: “Il Signore vi dia pace”. Questo penso sia non solo un saluto, ma anche un programma di vita.


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venerdì 20 maggio 2016

Petizione digitale per fermare le sanzioni in Siria

DA RADIO VATICANA

Siria: stop alle sanzioni


18/05/2016 - Le scelte europee gravano su un Paese allo stremo. Numerosi cattolici, tra cui il vescovo Abou Khazen e padre Pizzaballa, firmano una petizione online. Perché il Vecchio Continente prenda coscienza di ciò che sta accadendo. E agisca
Una petizione digitale da sottoscrivere online sulla piattaforma change.org, rivolta «ai parlamentari e ai sindaci di ogni Paese» per chiedere che «l'iniquità delle sanzioni alla Siria sia resa nota ai cittadini dell'Unione Europea (oggi asslutamente ignari) e diventi, finalmente, oggetto di un serio dibattito e di conseguenti deliberazioni». È l'iniziativa lanciata da numerosi vescovi, religiosi e consacrati cattolici, appartenenti a diverse Chiese sui iuris, per chiedere che l'Unione Europea ponga fine alle sanzioni ancora in atto contro la Siria.

Le personalità cattoliche che hanno firmato la petizione
Tra i primi firmatari della petizione figurano il vescovo Georges Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, l'arcivescovo maronita di Aleppo, Joseph Tobji, il Custode emerito di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa, l'arcivescovo armeno cattolico di Aleppo, Boutros Marayati, la Comunità delle monache trappiste in Siria, le suore della Congregazione del Perpetuo Soccorso, le suore della Congregazione di San Giuseppe dell'Apparizione (che operano presso l'ospedale Saint Louis di Aleppo) e Jean Clément Jeanbart, arcivescovo greco cattolico di Aleppo.

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mercoledì 18 maggio 2016

Napoli: la famiglia oggi

NAPOLI

Quel che resta (e quel che cambia) della famiglia (www.tracce.it)

di Maria Annella
18/05/2016 - Ieri, all'Università degli Studi di Napoli, l'incontro (organizzato da Eugenio Mazzarella) con Julián Carrón, Monica Maggioni e Giuseppe Tesauro. A tema, la crisi dei legami. E la riscoperta di ciò che è essenziale
Nel primo pomeriggio del 17 maggio, le antiche mura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II vengono ravvivate da un dibattito intenso, dedicato ad un tema quanto mai attuale: la famiglia che cambia, la famiglia che resta. Una breve introduzione di Gaetano Manfredi, rettore dell’Ateneo, e poi interviene l’organizzatore e moderatore dell’incontro, il professore di Filosofia teoretica Eugenio Mazzarella, che si chiede che cosa significhi nella società di oggi, esposta a processi economici e sociali sostanzialmente ed esistenzialmente mobili, parlare di famiglia che “dovrebbe restare”.

lunedì 16 maggio 2016

La mostra su Abramo ad Ancona

ANCONA

«Anche noi, chiamati come Abramo» (tracce.it)


16/05/2016 - La mostra del Meeting, il video "Riconoscere Cristo" e l'incontro sui carcerati di Padova. Tra l'entusiasmo dei bambini e le visite in lingua per i turisti, il racconto dei tre appuntamenti nel capoluogo marchigiano. E di quello che hanno generato
Quando, al termine della presentazione de La bellezza disarmata di febbraio, abbiamo invitato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, alla mostra su Abramo che avevamo in programma di fare a maggio, lei ci ha chiesto stupita: «Abramo? Quale Abramo? quell'Abramo?». La domanda, sgorgata così sinceramente, ci ha mosso ad accettare davvero la sfida: si può attrarre la città ad una mostra su Abramo? Può il metodo di Dio essere pertinente oggi? Il nostro appuntamento annuale con la mostra allestita nella bella chiesa romanica di Santa Maria della Piazza, al centro di Ancona, è divenuto una presenza attesa e un’occasione missionaria.

giovedì 12 maggio 2016

Triesteincontra 2016

TRIESTEINCONTRA 2016

«Uno sconosciuto è mio amico» (www.tracce.it)

di Davide Grammatica
11/05/2016 - Un reportage fotografico tra "I volti dei migranti", incontri sull'Egitto, la Siria e la Cina. E i versi di Pär Lagerkvist, poeta svedese. Tutto questo per la seconda edizione della manifestazione triestina, dal 14 al 15 maggio
Il problema dell’immigrazione è sotto gli occhi tutti. E spesso divide nelle discussioni, con l’opinione pubblica che oscilla tra la paura dell’invasione e la disponibilità all’accoglienza. Se ne parlerà anche a TriesteIncontra, quest’anno alla sua seconda edizione, cercando di guardare al fenomeno migratorio non tanto come un “problema”, ma come una grande possibilità di crescita, prendendo spunto dalla provocazione, più che mai attuale, di Pär Fabian Lagerkvist, poeta svedese del secolo scorso: «Uno sconosciuto è mio amico, uno che non conosco,/ uno sconosciuto lontano lontano./ Per lui il mio cuore è pieno di nostalgia». Ecco quindi il leitmotiv di una kermesse fatta di incontri, mostre e dialoghi con personaggi della cultura e della scienza, che il 14 e il 15 maggio sarà protagonista, tra piazza della Repubblica e il Teatro Miela, nel capoluogo friulano.

martedì 10 maggio 2016

GS Milano: la vita, lo studio, l'amore

GS MILANO

Il faro e il TomTom (www.tracce.it)

di Paola Bergamini
10/05/2016 - Erano oltre settecento gli studenti delle superiori della città e dei dintorni che domenica scorsa hanno riempito un teatro. A tema? La loro vita, dallo studio all'amore. Partendo dal proprio cuore e dal proprio desiderio
«Prof, levataccia?». La prof in questione si gira: «Ciao. Effettivamente ho dovuto attraversare la città. Diciamo che me la sarei presa un po’ più comoda. Entriamo, che sono già le dieci?». «Ok. Ci ho pensato, la domanda ce l’ho proprio qui. La faccio. Ci sta?». «Ci sta. Ma se non entri…». Domenica 8 maggio quella levataccia non era per una partita di fine campionato, non per studiare in vista del rush finale delle interrogazioni o per la benedetta tesina della maturità: settecento ragazzi l’hanno fatta per trovarsi e verificare se il fuoco di cui don Pigi Banna aveva detto loro al Triduo pasquale si è rivelato vero, qualcosa su cui spendere la giornata. Se “ci stava” con la loro vita.

Alle 10.15 l’auditorium dell’istituto Leone XIII a Milano è pieno. I canti, la recita dell’Angelus. Sul palco Alberto, responsabile di Gs, accanto a don Pigi, va subito al cuore della questione: «L'avvenimento del Triduo ha generato un entusiasmo: come è diventato un cammino? Cosa tiene? Adesso che siamo alla fine dell’anno scolastico che, diciamocelo, ammazza, perché ci sono mille cose da fare. Avanti, chi vuole intervenga».

venerdì 6 maggio 2016

Polito sul volantino di Comunione e Liberazione

SUL VOLANTINO DI CL/2 (www.tracce.it)

Polito: «Il lavoro faticoso della libertà»

di Paolo Perego
06/05/2016 - Il vicedirettore del "Corriere" racconta cosa lo ha colpito del giudizio del movimento sulle prossime amministrative. L'umanesimo di Francesco, il compito della Chiesa. E quella "stanchezza" che può minare la democrazia occidentale
Osservatore privilegiato della realtà italiana, Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera, ha letto il volantino di Comunione e Liberazione in vista delle prossime elezioni amministrative. «Mi ha colpito molto l’espressione “stanchezza della libertà”. È un tema che mi sta a cuore, come ho avuto modo dire anche durante alcune presentazioni del libro di don Carrón, La bellezza disarmata».


Perché la colpisce tanto questa stanchezza?Perché è un punto cruciale della crisi dell’Europa e, più in generale, della crisi dell’Occidente “cristiano”. La libertà è un esercizio faticoso, anche se per tutti è un valore indiscutibile. Ma, come scritto nel volantino, comporta responsabilità. Scegliere di volta in volta quale sia il bene comune è difficile, e spesso siamo spinti a dare risposte populistiche o demagogiche. Ovvero, che al lavoro faticoso della ricerca di questo bene, tendiamo a sostituire la rabbia, la semplificazione, il “dare la colpa a qualcuno”.

mercoledì 4 maggio 2016

La politica è un bene

DOCUMENTI (www.tracce.it)

La politica è un bene


04/05/2016 - Disaffezione e sfiducia nella politica: «C’è speranza di uscire da questa situazione bloccata, che lascia insoddisfatti e delusi?». Il volantino di Comunione e Liberazione in vista delle prossime elezioni amministrative
«Per favore, non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico» (Papa Francesco a Firenze, 10 novembre 2015).

Guardare dal balcone: non è forse questo l’atteggiamento di tante persone quando si parla di politica? Sopraffatti dai problemi e dalle difficoltà che a volte sembrano insormontabili, si può vivere una stanchezza della libertà e della responsabilità, che si traduce in una crescente disaffezione al voto e in una sfiducia verso qualunque formazione politica.

Ma tale disaffezione e tale sfiducia non hanno origine solo nella politica; ben altra ne è la causa: una crisi dell’io di fronte al «vivere che taglia le gambe» (C. Pavese, Dialoghi con Leucò), una crisi che si manifesta come noia invincibile, misterioso letargo.

Lura - Nha vida

lunedì 2 maggio 2016

"Simone, mi ami tu?"

PAROLA TRA NOI (www.tracce.it)

«Simone, mi ami tu?»

Luigi Giussani, Stefano Alberto e Javier Prades Anticipiamo un brano del nuovo libro di Luigi Giussani, Stefano Alberto, Javier Prades, Generare tracce nella storia del mondo (Rizzoli editore)

Il capitolo ventunesimo del Vangelo di Giovanni è la documentazione affascinante del sorgere storico dell'etica nuova. La storia particolare che vi si documenta è la chiave di volta della concezione cristiana dell'uomo, della sua moralità, nel suo rapporto con Dio, con la vita, con il mondo.

I discepoli erano di ritorno, all'alba, da una brutta nottata sul lago, in cui non avevano pescato nulla. Vicino alla riva, vedono sulla spiaggia una figura che s'adoperava per accendere il fuoco. Avrebbero visto dopo che sul fuoco c'erano pesci raccolti per loro, per la fame di quel primo mattino. Ad un certo punto Giovanni dice a Pietro: «Ma quello è il Signore!». Allora si aprono gli occhi di tutti e Pietro si butta in acqua, così com'è, e giunge per primo a riva. Seguono gli altri. Si dispongono in cerchio, in silenzio: nessuno parla, perché tutti sanno che è il Signore. Sdraiati per mangiare, dicono tra loro qualche parola, ma sono tutti intimiditi dall'eccezionale presenza di Gesù, Gesù risorto, che era già apparso loro in più circostanze.

pomeriggi maturandi a Portofranco

POMERIGGI MATURANDI


Cinque incontri per cinque maestri (www.tracce.it)

di Davide Grammatica
27/04/2016 - In vista della maturità 2016, il Centro di aiuto allo studio Portofranco di Milano ha organizzato un ciclo di lezioni per gli studenti. Su YouTube i video degli incontri, tra arte, letteratura, scienza e attualità: un'occasione per chi se li fosse persi
L’esame di Stato è alle porte. Tra studio e paure, migliaia di studenti si preparano ad affrontarlo. Per aiutarli, il Centro di aiuto allo studio Portofranco di Milano ha organizzato una serie di incontri pensati apposta per loro.

I “Pomeriggi maturandi” di viale Papiniano spengono quest'anno sette candeline, anche grazie alla collaborazione dell’Aic, l’Associazione italiana Centri Culturali , e alla partecipazione delle scuole, paritarie e statali, della città. Cinque incontri, cinque temi e cinque maestri, che hanno scandito i mesi da febbraio fino ad aprile. Tra arte, scienza e letteratura, e puntate dedicate anche a quello che succede nel mondo.