martedì 15 luglio 2014

ADF: 'per porsi, si opposero'

«Dalla lobby gay un attacco mondiale alla famiglia» di Massimo Introvigne15-07-2014 AA+A++
Alan Sears è riconosciuto come uno dei più importanti leader - se non, semplicemente, il più importante - nella lotta per la libertà religiosa, la vita e la famiglia in cui i cristiani degli Stati Uniti sono impegnati da diversi decenni, a fronte di leggi che aggrediscono in modo sempre più virulento i principi che Benedetto XVI chiamava non negoziabili. Avvocato, procuratore federale, collaboratore del presidente Ronald Reagan (1911-2004), da vent'anni Sears presiede l'Alliance Defending Freedom (Adf), una coalizione di migliaia di giuristi, con la partecipazione anche di giornalisti e accademici, che intervengono quando la libertà dei cristiani o i diritti della vita e della famiglia sono attaccati.

sabato 12 luglio 2014

Presentazione #meeting14 Roma

Caracas: quel 'primerear' che guida la mia vita

DAL VENEZUELA

«Quel primerear che guida la mia vita»


11/07/2014 - A Caracas monsignor Aldo Giordano, nunzio apostolico, ci ha riproposto quell'«essenziale» di cui parla il Papa nella sua ultima enciclica. Parlando di una certezza: «A Londra, poi a Mosca, e ora qui, Qualcuno mi precede e aspetta dovunque venga mandato»
Davanti ad una platea gremita monsignor Aldo Giordano, nunzio apostolico in Venezuela, ha tenuto un incontro pubblico alla facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Caracas. Molti erano gli amici provenienti da ambienti diversi: movimenti ecclesiali, parrochie e ordini religiosi.
Il filo conduttore è stato quell’«essenziale» che papa Francesco ci ha proposto nell’Evangelii Gaudium. Dopo alcuni canti e immagini tratte dal video dell’ultimo appuntamento del Santo Padre con i movimenti ecclesiali, in occasione della Veglia di Pentecoste dello scorso anno, monsignor Giordano ha ricordato come l’ultima enciclica offra un aiuto per affrontare le difficoltà attuali, sottolineando che «è necessario porre i problemi nella loro giusta dimensione, perché quando occupano tutto l’orizzonte non è possibile affrontarli in maniera adeguata. Si perde la prospettiva, finiscono per determinarci e abbagliano il nostro sguardo».

mercoledì 9 luglio 2014

Il sogno disperato del califfato islamico

ISLAM

Il sogno disperato del Califfato islamico

di Samir Khalil Samir

La retorica di Abu Bakr al Baghdadi è fallimentare. Nessun musulmano vuole vivere in un califfato. Lo stesso "califfo" è rifiutato da tutti. Ma egli ha ragione nell'indicare la decadenza del mondo islamico, di cui i primi responsabili sono gli stessi musulmani. Israele e la teoria del "complotto". Restaurare l'islam attraverso il dialogo aperto nella società, basato sui valori universali e comuni. Altrimenti rischia di finire anche l'islam.


Beirut (AsiaNews) - L'annuncio dell'inaugurazione del Califfato islamico da parte di Abu Bakr  al Baghdadi (v. foto) rivela un senso di disperazione. Il suo proclama ha una forte impronta ideologica, ma per inaugurare questa nuova epoca del califfato mondiale, ha dovuto cambiare area: non in Siria, dove l'Isis rischiava di essere eliminato dall'esercito di Bashar Assad, ma in Irak, nella parte debole, sunnita, dove il governo non aveva un esercito forte. E si sono fermati facendo questa dichiarazione presuntuosa.
Lo stesso fatto di ridefinirsi non più "Isis" in cui sono presenti i termini "Iraq e Siria", ma semplicemente ‟Stato Islamico", come qualcosa di mondiale, è ridicolo dal punto di vista pratico. Nello stesso tempo, rivela la dimensione ideologica del progetto: si tratta di restaurare il califfato di Bagdad, considerato come il periodo più brillante dell'Islam.
Ma la maggioranza dei musulmani non sogna più il califfato, né un impero senza confini. Ognuno cerca di abitare in una nazione, tanto che anche i curdi stanno lavorando da anni per far nascere la loro nazione.

martedì 8 luglio 2014

ADINOLFI: IL CLUB LGBT E IL POPOLO

La questione è politica. Pretendiamo una discussione approfondita e seria, senza colpi di mano, con il centro sinistra e con il centro destra su unioni civili e uteri in affitto

Un lucido articolo di Mario Adinolfi

IL CLUB LGBT E I NEMICI A SINISTRA

di Mario Adinolfi

Quando ho scritto Voglio la mamma la cosa che ha mandato in bestia davvero il club Lgbt è che in copertina ci fosse l'espressione "da sinistra", che la copertina fosse rossa, che l'autore fosse stato candidato segretario, membro della direzione nazionale, parlamentare e fondatore del Partito democratico. Erano abituati ad avere a che fare con Giovanardi e Gasparri, il gioco veniva loro facile: complice un vuoto culturale devastante che si è aperto nell'elaborazione politica a sinistra, il club Lgbt è riuscito a imporre una propria egemonia al Pd. Il voto sul ddl Scalfarotto alla Camera era stato unanime, neanche una voce dissenziente all'interno del partito. E allora ho scritto VLM.
Dopo l'uscita del mio libro il gioco era quello di dire che la mia posizione era isolata e che il centrosinistra tutto era sulle posizioni di Franco Grillini e Paola Concia. Matteo Renzi stesso

lunedì 7 luglio 2014

PREGHIERA DI RESIDENZA DI PEGUY A MARIA

Preghiera di residenza

O Regina, ecco, dopo la lunga via,
Prima di riandare per quel cammino,
Il solo asilo nel cavo della vostra mano
E il giardino dove l'anima si schiude.
Ecco il pilastro e la volta che si alza;
E l'oblio di ieri, e l'oblio di domani
E l'inutilità dei calcoli umani;
E più che il peccato, la saggezza in rovina.
Ecco il luogo ove tutto diviene facile,

giovedì 3 luglio 2014

Noi e la realtà



"La vita è essenzialmente famelica, misteriosa e avida. Vivere è cercare la realtà, inseguirla, elemosinarla persino" (Maria Zambrano)

martedì 1 luglio 2014

Intervista a Davide Rondoni

Giornata Mondiale della Poesia/3 – Intervista a Davide Rondoni

Davide Rondoni è uno dei poeti più interessanti della cosiddetta “Generazione Novanta”, cio+è quei poeti che sono nati negli anni Sessanta e hanno cominciato a pubblicare negli anni Novanta. Sono molti e hanno impresso uno spirito d’innovazione alla poesia italiana contemporanea. (Cfr.: Poesia presente di Francesco Napoli – Raffaelli, 2011). L’Accademia Mondiale della Poesia lo ha invitato ospite alla festa per la Giornata Mondiale della Poesia , che si terrà a Verona, dopodomani venerdì 22 marzo, a cominciare dalle ore 17, nel Teatro Maffeiano, dove Rondoni leggerà alcune poesie di Gabriele D’Annunzio, accompagnato dal musicista Nazzareno Carusi al pianoforte, per il 150° anniversario  della nascita. Inoltre, leggerà alcune sue poesie edite e inedite.  Rondoni ha pubblicato diverse sillogi poetiche. I libri di maggiore diffusione e innovazione letteraria sono  sostanzialmente due: Il bar del tempo (1999) e Apocalisse amore (2008). Rondoni è poeta ma anche critico e traduttore. Responsabile di collane di poesia e fondatore del Centro della poesia contemporanea dell’Università di Bologna.  Nella saggistica, fondamentale è il suo  libro Il fuoco della poesia (2008).
Cattolico, scrive una poesia “incendiata”, in cui la spontaneità della testimonianza è coinvolgente ed anche provocante, sentimento che assurge a fortezza grazie anche a una fresca incisività linguistica. Nell’occasione, ecco una breve intervista che, ovviamente, non esaurisce i motivi della sua ricerca, molto complessa e articolata, soprattutto nell’evidenziare l’abbandono al “fuoco” della poesia, come raggiungimento della gioia nel cammino di fede.
D.  Sarai testimonial dell’Accademia Mondiale della Poesia di Verona nell’omaggio a Gabriele D’Annunzio nel  150° della nascita.  Oggi sei in Sicilia e dopodomani sarai a Verona. Sei una specie di globetrotter della poesia.
R.  Partecipo alla festa dell’Accademia a Verona perché mi diverte. Tra l’altro, l’evento non è il 21, Giornata Mondiale della Poesia, ma il 22. È divertente anche questa sfasatura, perché in fondo ogni giorno è la festa della poesia, con giornate mondiali o, meglio ancora, segrete. Inoltre l’Accadenmia ha organizzato un appuntamento con cose molto varie. Omaggi non solo a D’Annunzio, ma anche a Sereni, a Tonino Guerra, con musiche e danze. Sì, è un evento divertente.
D.  A parte il tuo invito, cosa distingue l’Accademia della Poesia?
R.  C’è gente che lavora a mettere in evidenza i diversi generi della poesia e in particolare i poeti di

Martiri in Somalia

martiri in Somalia
LE STORIE SCONOSCIUTE DEI MARTIRI DI AL SHABAAB. COSI' VA AVANTI DA ANNI LO STERMINIO DEI CRISTIANI IN SOMALIA

Giugno 30, 2014

Rodolfo Casadei

Ogni anno decine di cristiani somali vengono trucidati. Sono martiri quasi senza nome: le loro storie compaiono solo su qualche sito internet protestante, ma probabilmente molte vicende restano sconosciute
L’uccisione selettiva di cristiani in occasione degli attacchi di miliziani somali di Al Shabaab in territorio kenyano non è una novità. Quello che è successo nella notte fra il 15 e il 16 giugno a Mpeketoni, sulla costa meridionale del Kenya nei pressi dell’isola di Lamu, allorché nel corso del loro assalto che ha causato oltre 50 morti i jihadisti si sono premurati di appurare la fede religiosa dei malcapitati in cui si imbattevano e li hanno passati per le armi quando scoprivano che si trattava di cristiani, ha precedenti iniziati il primo luglio 2012. Quella domenica i jihadisti somali assalirono una chiesa cattolica e una chiesa africana indipendente a Garissa, cittadina kenyana di confine, uccidendo 15 persone. Era la vendetta per l’intervento delle truppe del Kenya a fianco di quelle di altri paesi africani nella missione internazionale di soccorso al governo federale somalo, messo alle strette dalla guerriglia degli Shabaab.
Da allora le rappresaglie non sono mai cessate, anche perché gli estremisti hanno fra i loro obiettivi quello di scatenare una guerra di religione intrakenyana fra la maggioranza cristiana e la minoranza musulmana (i musulmani in Kenya sono numerosi nelle zone di confine con la Somalia e lungo tutta