“Ho visto il terrore negli occhi dei bambini” (La Stampa)
Il Papa in ginocchio fra le macerie del terremoto nel centro Italia. L’editoriale di Tornielli
Papa Francesco ad Amatrice
05/10/2016
Ha scelto di non arrivare dal cielo, come un vip, con l’elicottero che gli avrebbe permesso un viaggio molto più breve e soprattutto meno faticoso. Ha voluto venire in macchina, cercando fino all’ultimo di depistare i giornalisti con quella risposta data domenica sera sul volo di ritorno da Baku, quando aveva detto di non aver ancora scelto la data. Doveva essere, e in fondo è stata, una visita privata. Non ha pronunciato discorsi, soltanto qualche breve cenno di saluto. Non è venuto tra i terremotati per parlare. Ma per ascoltare e abbracciare. Per testimoniare silenziosamente, con tenerezza, la sua personale vicinanza. A colpirlo di più, alla fine di una giornata costellata da emozioni e bagnata da tante lacrime, sono stati gli occhi dei bambini e quelli degli anziani. «Ho visto il terrore, la paura nei volti dei più piccoli», confida ai collaboratori più vicini, pensando ai tanti bambini che sono rimasti sepolti sotto le macerie. «Ho percepito la forza che sanno trasmettere gli anziani».
Nonostante quanto è accaduto, nonostante i propri cari e gli amici che non ci sono più, le case sbriciolate, la perdita di tutto. L’incontro che ha maggiormente colpito Francesco è stato proprio quello con i vecchi, alla residenza San Raffaele a Borbona, che accoglie ammalati cronici e non autosufficienti. Tra di loro molti sfollati a causa del terremoto. Con i volti apparentemente così fragili, eppure in grado di trasmettere forza e speranza al Pontefice loro coetaneo venuto a dire loro che non sono soli.
Questo articolo è stato pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano La Stampa