sabato 30 settembre 2017

La crisi catalana come frutto dell'assenza della mediazione politica

 L'analista Enrich Juliana, vice-direttore de "La Vanguardia", afferma a proposito della recente crisi catalano-spagnola che " da una parte c'è un catalanismo allucinato, dall'altro un potere centrale incapace di affrontare la questione nella sua complessità"

"L’autonomismo nella regione ha profonde radici storiche. La crescita dell’indipendentismo, però, riguarda l’ultimo decennio. A che cosa si deve?
Alla somma di diversi fattori. Primo, il malcontento seguito all’abrogazione del nuovo statuto autonomista catalano che aumentava le prerogative dell’amministrazione locale, da parte della Corte suprema nel 2010. A questo si è aggiunto un elemento decisivo: la crisi economica. La recessione ha fatto da moltiplicatore ai movimenti di protesta contro una classe politica considerata incapace di amministrare la cosa pubblica. L’indipendentismo è stata la risposta delle classi medie catalane. Il loro modo di 'indignarsi'. Il separatismo ne ha catalizzato la rabbia, la frustrazione, divenendo il simbolo della protesta politica. Un fenomeno che il potere centrale non ha saputo o voluto vedere.
Che cosa intende?
A lungo Madrid ha ignorato il problema, limitandosi a ripetere, come un disco rotto: «Bisogna rispettare la legge». È vero. Però la legge va applicata nella realtà. E questo è compito della politica. Ciò che, ripeto, è mancato." (intervista completa su avvenire.it)