Natale 2015. Il Volantone di Comunione e Liberazione
11/12/2015
Come ogni anno, il Movimento di Comunione e Liberazione propone
un'immagine artistica e un testo come aiuto a vivere il mistero del
Natale.
Quest'anno l'immagine è di
V. Kandinsky,
Linea curva libera verso il punto: suono simultaneo di linee curve geometriche, 1925. Metropolitan Museum of Art, New York (© The Metropolitan Museum of Art / Art Resource / Scala, Firenze).
«È
come un pezzo di ghiaccio entro cui brucia una fiamma». Così scriveva
Vasily Kandinsky nel 1925, lo stesso anno in cui realizzava questo
disegno a inchiostro su carta, oggi conservato al Metropolitan Museum di
New York. Sono trascorsi oltre quindici anni dal suo primo celebre
acquerello astratto del 1909. L’arte di Kandinsky si è fatta in
apparenza più fredda e calcolata: sono gli anni in cui insegna al
Bauhaus, la celebre scuola tedesca di architettura e design legata al
razionalismo e al funzionalismo. Scrive anche un saggio di teoria
artistica intitolato
Punta, linea e superficie. Questo disegno è
la perfetta esemplificazione del suo intento: rendere in modo chiaro e
puro una dinamica pienamente reale ed umana. Questa dinamica è
l’attrazione esercitata sulla linea (la nostra vita) da un punto
(l’altro, l’ospite inatteso). Un qualcosa che, per quanto
smaterializzato nella rappresentazione di Kandinsky, produce, come lui
stesso aveva scritto, «una vibrazione del cuore». E forse le curve
accompagnano la traiettoria potrebbero essere proprio lette come la
rappresentazione di questa vibrazione...
(Giuseppe Frangi, controcopertina di
Tracce, dicembre 2015)
Il testo è costituito da due brani. Il primo, di
papa Francesco, è tratto dal
Discorso al Centro di Rieducazione Santa Cruz - Palmasola. Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), 10 luglio 2015.
Il secondo brano, di
Luigi Giussani, è tratto dal libro
L’avvenimento cristiano, BUR, Milano 2003, pp. 14-15.
Ecco i due brani:
«Per
te, per te, per te, per me. Un amore attivo, reale. Un amore che
guarisce, perdona, rialza, cura. Quando Gesù entra nella vita, uno non
resta imprigionato nel suo passato, ma inizia a guardare il presente in
un altro modo, con un’altra speranza. Uno inizia a guardare se stesso,
la propria realtà con occhi diversi. Non resta ancorato in quello che è
successo. E se in qualche momento ci sentiamo tristi, stiamo male,
abbattuti, nel suo sguardo tutti possiamo trovare posto».
(Papa Francesco)
«Dio,
il destino, il mistero, l’origine di tutte le cose, è diventato un
volto umano: così è apparso Dio nel mondo. Chi lo incontrava diceva:
“Nessuno ha mai parlato come quest’uomo” oppure: “Quest’uomo sì che
parla con autorità”. Dio, il mistero, il destino fatto uomo, si rende
presente ora a me e a te, e a tutti gli uomini che sono chiamati a
vederlo, ad accorgersene, in un volto: un volto umano nuovo in cui ci si
imbatte».
(Luigi Giussani)