mercoledì 29 ottobre 2014

Un'opera di 'genio'

IL GIOVANE FAVOLOSO

Un'opera di Genio

di Mario Elisei
29/10/2014 - Con il suo ultimo film, Mario Martone «restituisce Leopardi all'uomo comune. Dalla casalinga all'operaio». Ecco cosa ne pensa Mario Elisei, recanatese e studioso dell'opera del poeta e autore del libro "Il mio amico Leopardi"
Il film di Mario Martone è un'opera impegnativa sulla vita di Giacomo Leopardi. Un film bello, a detta di tutti, e che produce già un esito: il popolo (non l'intellettuale, che avrà sicuramente da obiettare) riprende in mano Leopardi. L'uomo comune: la casalinga, l'operaio, l'anziano che ne ha sempre sentito parlare in storia e in letteratura, e poco altro. Per me che da tempo osservo i suoi testi, li sfoglio, li giro e li medito, li metto lì e poi ci ritorno, per il mio modo di sentire, il film è molto bello e ne elenco le ragioni.

martedì 28 ottobre 2014

Papa Francesco: Il Big Bang non contraddice la creazione

alla Pontificia Accademia delle Scienze.
"Il big bang non contraddice la creazione"
 


Il Big-Bang, che oggi si pone all'origine del mondo, non contraddice l'intervento creatore divino ma lo esige. L'evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di Creazione, perchè l'evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono". Lo ha affermato Papa Francesco in un discorso rivolto alla Pontificia Accademia delle Scienze.

lunedì 27 ottobre 2014

Mons. Albacete:Ho vissuto una vita bellissima

MONSIGNOR ALBACETE

L'amen di «una vita bellissima»


27/10/2014 - La vita, le parole e gli ultimi sorrisi del sacerdote di New York, nel ricordo di chi lo ha accompagnato per tanti anni. Fino a quell'ultimo respiro: «Vedi, Gesù viene sempre. Vuole essere con noi»
La vita si compie come e quando decide chi ce la dona. Lorenzo lo sapeva bene. «I lived a beautiful life. I always followed Christ. I will live as long as Christ wants me to live». Bisbigliato con voce debole ed il cuore certo. Bisbigliato ai medici che lo interrogavano sull’utilizzo di respiratore, ventilazione forzata, processo di resuscitazione.

Queste cose non lo interessavano. «Ho vissuto una vita bellissima», ha risposto loro monsignor Albacete. «Ho sempre seguito Cristo. Vivrò finché Cristo vorrà farmi vivere». E Cristo si è ripreso il nostro amico, conducendolo sull’altra sponda del fiume, all’altra riva. Se l’è preso nel sonno, in pace, dopo giornate di alti e bassi, di fatica, dolore, affanni. «Ma don Giuss avrà sofferto cosi?», ci hai chiesto ad un certo punto. Anche lì, mentre non ce la facevi più, la pena tua si ancorava a quello che il tuo cuore amava: Gesù, la sua Chiesa, don Giussani.

sabato 25 ottobre 2014

Il ricordo del Meeting di Rimini di Mons. Lorenzo Albacete

Il saluto del Meeting a Mons. Lorenzo Albacete


Si è spento all’età di 73 anni, dopo una lunga malattia, un grande teologo ed editorialista, ma soprattutto un caro amico del Meeting.
Ieri si è spento monsignor Lorenzo Albacete, un grande teologo ed editorialista del New York Times Magazine e New Republic, uno dei personaggi più influenti del mondo cattolico Usa degli ultimi decenni, nonché un caro amico del Meeting.

venerdì 24 ottobre 2014

Il Patriarca Sako: Stateci vicino

LOUIS SAKO

«Stateci vicino, venite da noi per Natale»

di Francesca Mortaro
22/10/2014 - L'incontro a Milano con il Patriarca dei Caldei, che racconta della critica situazione in Iraq, dei profughi, della loro fede. E davanti all'ondata di violenze che continuano, lancia un appello: «Non restate indifferenti»
Piccole tende che ospitano famiglie di cinque o sei persone. Palestre, scuole e chiese adibite a dormitori. Case provvisorie. Luoghi di salvezza per chi sta fuggendo dal massacro. Vivono così, ad Erbil, le migliaia di cristiani fuggiti nell'agosto scorso dalla Piana di Ninive conquistata dalle forze armate dell'Isis. «Per loro la fede non è un'idea, ma un rapporto d’amore per cui vale la pena anche morire»: a dirlo è il patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphael I Sako, invitato dal Centro Culturale di Milano, la Diocesi ambrosiana e la Fondazione Tempi per raccontare della situazione dei cristiani in Iraq.

giovedì 23 ottobre 2014

TV 2000:un un nuovo linguaggio per arrivare a tutti

TV2000

«Un nuovo linguaggio per arrivare a tutti»

di Luca Fiore
23/10/2014 - Presentato il palinsesto della tv della Cei. «La verità è sempre una sorpresa» è lo slogan inventato dalla "ex iena" Alessandro Sortino e vuole segnare un cambiamento di stile. Ne parla Lucio Brunelli, neo direttore dell'informazione
«Il cristianesimo non è un anestetico, la nuova Tv2000 non deve essere un orto chiuso ma una televisione in uscita». Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, ha presentato, in veste di editore, il nuovo palinsesto della tv dei Vescovi (in onda dal 3 novembre) e l’ha fatto cercando di giocare in contropiede. L’immagine che usa è quella una tv-Giovanni Battista: che grida nel deserto. Ma con un linguaggio nuovo. Quella presentata ieri al Museo Diocesano di Milano è una svolta nel canale nato sul satellite 15 anni fa. La dirigenza è cambiata col direttore di rete Paolo Ruffilli (ex Rai Tre), il direttore creativo Alessandro Sortino (ex Iene) e il direttore dell’informazione Lucio Brunelli (ex Tg2). Di certo la presenza più spiazzante è quella di Sortino, al quale Galantino avrebbe detto: «Voglio che fai la iena, ma con la speranza». È lui il volto del nuovo spot che lancia lo slogan: «La verità è sempre una sorpresa». Nel nuovo corso di Tv2000 abbiamo parlato con Lucio Brunelli che subito confida: «Quello slogan è bellissimo».

Di chi è stata l’idea?
Di Sortino. Mi ha fatto ripensare al Montale de “un imprevisto è la sola speranza”. C’è una consonanza profonda.

mercoledì 22 ottobre 2014

La strada bella: proiezione del video



Comunione e Liberazione
                               Manfredonia

 
     A 60 anni da quando don Luigi Giussani salì i gradini del Liceo Classico Berchet

 di Milano per insegnare religione,Comunione e Liberazione ha realizzato un video

 dal titolo “La strada bella” che racconta l'oggi del Movimento attraverso immagini

 da tutto il mondo,documentando che cosa è nato da Don Giussani e da chi rivive la

 sua esperienza ora.

 Per l'occasione la invitiamo alla proiezione del video SABATO 25 OTTOBRE,alle

 ore 18,presso l'auditorium “Mons.VAILATI” in via Arcivescovado a Manfredonia.


                                                                

martedì 21 ottobre 2014

Fare scuola è una 'virtute'

Fare scuola è una "virtute"

di Maurizio Vitali
21/10/2014 - Un volume fatto di domande e risposte semplici, dedicato a chi insegna e a chi a cuore l'educazione. Alla Bicocca di Milano, la presentazione del libro di Eddo Rigotti e Carlo Wolfsgruber su "Conoscenza e compimento di sé"
Al terzo piano di uno stabile di Porta Genova a Milano, in viale Papiniano, con vista sul mitico penitenziario di San Vittore, salgono ogni santo pomeriggio centinaia di ragazzi di ogni lingua, colore, etnia. Vengono perché hanno bisogno del doposcuola. Anzi, a dire il vero hanno bisogno proprio della scuola.

Lo capisci se solo provi a dargli una mano e a fare i compiti. Hanno tra i 15 e i 18 anni, e c’è chi non parla neanche un italiano low cost, chi scrive solo in stampatello, chi magari non va malaccio a scuola ma viene lì perché c’è meno confusione che nel suo bilocale multietnico di Quarto Oggiaro; oppure perché c’è l’aria condizionata, o perché lì i prof sono veri maestri-amici.

I coniugi ruandesi al Sinodo

I coniugi ruandesi testimoni davanti al Sinodo: «La crisi della famiglia? Abbiamo visto accadere cose grandi a chi si affida a Dio»

ottobre 21, 2014 Benedetta Frigerio
Otto figli di cui quattro adottati dopo il genocidio. La clinica per aiutare le donne incinte in difficoltà. L’educazione delle coppie verso il matrimonio. Dopo la testimonianza davanti ai vescovi, i Gatsinga raccontano la loro storia a tempi.it


sinodo-famiglia-coniugi-Gatsinga-ruanda
Secondo loro la Chiesa ha solo un modo per superare la crisi della famiglia e l’individualismo che minaccia la vita, basterebbe «rimettere al centro Gesù». Così i coniugi ruandesi Jean Dieudonné e Emerthe Gatsinga hanno parlato davanti ai vescovi riuniti a Roma in occasione del Sinodo sulla famiglia. Vent’anni di servizio alle donne con gravidanze difficili, agli sposi in crisi e alla vita «ci hanno fatto giungere a una sola conclusione: le famiglie hanno bisogno che la Chiesa le aiuti ad approfondire la fede in Gesù Cristo, a cui nulla è impossibile», racconta Jean Dieudonné, 57 anni, a tempi.it.

lunedì 20 ottobre 2014

Leopardi: Il giovane favoloso


Il giovane favoloso

Scheda

Il giovane favoloso  
Il giovane favoloso (Id.)
Italia  2014, 137'
Genere: Biografico
Regia di: Mario Martone
Cast principale: Elio Germano, Massimo Popolizio, Isabella Ragonese, Michele Riondino, Valerio Binasco, Anna Mouglalis, Paolo Graziosi, Iaia Forte
Tematiche: poesia, realizzazione, libertà, padri-figli, amore, malattia, progresso
Target: da 14 anni
Interessante
La vita di Giacomo Leopardi: gli studi, la famiglia, gli amori, le amicizie

Recensione



Avvicinatosi da anni al poeta di Recanati con l’opera teatrale tratta dalle Operette Morali, Mario Martone ha dedicato a Giacomo Leopardi il suo sesto film, presentato in concorso alla Mostra di Venezia. Film diviso nettamente in due parti, Il giovane favoloso nel “primo tempo” si concentra sul periodo degli “studi matti e disperatissimi” nella biblioteca paterna a Recanati (il regista napoletana ha potuto davvero girare lì, tra i libri della collezione leopardiana), sotto lo sguardo severo e al contempo amorevole nella sua ansia iperprotettiva del padre Monaldo e con la vicinanza affettuosa dei fratelli Carlo e Paolina. In questa parte, decisamente la più convincente, un Leopardi ben interpretato dall’ottimo Elio Germano soffre, spera, si inquieta, studia, si accinge alle prime composizioni poetiche (evocate in modo un po’ didascalico: l’ermo colle su cui Giacomo mormora a se stesso i versi dell’Infinito, la triste vicenda di Silvia…); e non è da meno un sontuoso Massimo Popolizio nei panni del padre Monaldo, figura contraddittoria e felicemente caratterizzata. Tra delusioni e sofferenze, il giovane Leopardi inaspettatamente riceve conforto dal carteggio con il letterato Pietro Giordani, che ne esalta le qualità poetiche e lo incita ad abbandonare la gabbia di Recanati.
Poi, dopo uno stacco brusco, il racconto fa un salto di dieci anni quando il poeta è ormai libero e autonomo dalla famiglia (la madre arcigna è figura solo accennata, ma evidentemente schiacciante con la sua incapacità affettiva) ed è attrazione di salotti letterari, mondani e liberali che frequenta a Firenze con l’amico Antonio Ranieri; in vero, quest’ultimo, più attirato dalle bellezze femminili che dalle idee di progresso che vanno per la maggiore nella borghesia illuminata dell’Ottcocento italiano. Qui la narrazione si fa più povera, figure come Fanny Targioni Tozzetti e lo stesso Ranieri sono troppo schematiche, ma si fa spazio quella battaglia delle idee che fa di Leopardi un pessimista cosmico che deride causticamente le “magnifiche sorti e progressive”. Un uomo che non accetta che le proprie sofferenze amorose e fisiche (entrambe sempre più dure da sopportare) condizionino il giudizio sulla propria infelicità, ben più radicale. Poi il finale, dolorosissimo, in una Napoli luminosa ma segnata dal colera; con il commiato dalla vita simboleggiato dalle parole della lirica La ginestra.
Il Leopardi di Martone è più il filosofo (con grande utilizzo dei testi delle Operette morali e dello Zibaldone, nonché delle Lettere) della seconda parte della vita che il poeta, e la scelta rischia di limitare lo sguardo a una parte, pur importante, dell’opera di uno dei più grandi letterati italiani. Ma se può non convincere tale scelta, come quella di liquidare in pochi accenni opere come Il canto notturno di un pastore errante dell’Asia o scene infelici come quella in cui Ranieri costringe il poeta a una tragicomica disavventura in un bordello, colpisce però la qualità complessiva dell’opera: soprattutto, come detto, la prima parte, a Recanati, emozionante e scenograficamente rigorosa; e in generale la cura del linguaggio, filologicamente corretto, ma anche di scenografie e ambienti; e perfino certi azzardi, come una colonna sonora che mescola elementi classici e musiche moderne. Come desta rispetto, nella seconda parte meno felice narrativamente, l’onesta rappresentazione di un gigante del pensiero moderno nella sua infelicità senza sconti e senza compromessi con l’ottuso ottimismo liberale. Un’opera interessante (inutile dirlo, anche per le scuole), pur nella sua parzialità. Ma che ha l’indubbio merito di aver riproposto una figura capitale della cultura italiana all’attenzione generale (non ricordiamo altri film dedicati a Giacomo Leopardi) E di far riaccendere il desiderio di rileggere le sue opere.

Antonio Autieri

giovedì 16 ottobre 2014

Processo Asia Bibi: un'altra condanna a morte

Asia Bibi, un'altra condanna a morte
 

L’Alta Corte di Lahore, tribunale di secondo grado, ha confermato questa mattina la sentenza di condanna a morte per Asia Bibi, la donna cristiana pakistana, madre di 4 figli, accusata di blasfemia e condannata in primo grado nel 2010.

Lo ha confermato all’Agenzia Fides uno degli avvocati del pool difensivo della donna (ECCO LA MEMORIA DIFENSIVA), il cristiano Naeem Shakir, informando che il ricorso presentato dalla difesa è stato respinto. Nell’udienza tenutasi stamane, dalle 9,30 del mattino alle 13,30, davanti al collegio presieduto dal giudice Anwar ul Haq, la difesa ha presentato le sue argomentazioni scritte che smontavano l’impianto accusatorio, smascherando testimoni poco credibili e la evidente costruzione di false accuse.

“Il giudice ha ritenuto valide e credibili le accuse delle due donne musulmane (due sorelle) che hanno testimoniato sulla presunta blasfemia commessa da Asia. Sono quelle con cui Asia aveva avuto l’alterco e da cui è nato il caso”, ha spiegato Shakir, tradendo molta amarezza e delusione. “La giustizia è sempre più in mano agli estremisti”, ha aggiunto, annunciando che, d’accordo con il marito di Asia, si ricorrerà alla Corte Suprema, terzo e ultimo grado di giudizio in Pakistan.

mercoledì 15 ottobre 2014

La lotta spirituale dell'Arcangelo Michele e la libertà dell'uomo

La lotta spirituale dell’Arcangelo Michele e la libertà dell’uomo

St_Michael_Raphael (Di Claudio Risé, da “L’Ordine”, 28 settembre 2014)
La ricorrenza dell’Arcangelo alla fine dell’estate ha una forte valenza psicologica: simboleggia la lotta tutta spirituale nei confronti del drago che è dentro ciascuno di noi e contro la fatica acuita dai primi freddi
Nelle campagne ancora si dice “A San Michele il caldo va in cielo”. È così: nella fase dell’anno in cui stiamo entrando il caldo si indebolisce, poi se ne va. Ma il proverbio (come sempre) non ci dà solo un’informazione metereologica. Parla anche del clima psicologico del “tempo di Michele”, quello che si inaugura con l’equinozio autunnale e segna il passaggio dall’estate all’autunno. Una fase dell’anno che, assieme alle altre tre stagioni, segna una serie di cambiamenti che si manifestano nella natura esterna e nel nostro corpo. Influenzando profondamente, però, la nostra psiche e la nostra anima, e presentandoci sfide e opportunità.
Il tempo di Michele con i suoi cambiamenti psicologici è sintetizzato in un’immagine forte, che occupa un posto importante nella storia dell’arte, nell’immaginario religioso, nel folklore dei vari popoli, e in tante altre manifestazioni umane. Si tratta della rappresentazione dell’Arcangelo Michele che con la sua lancia colpisce un drago (di forme volta a volta diverse) e lo spinge verso il basso. È un’immagine con fortissima forza dinamica, di movimento, che si svolge tutta sull’asse verticale: dall’alto, da dove viene Michele con le sue grandi ali, e spinge verso il basso il dragone, anch’esso alato ma ormai schiacciato sulla terra.

Paolo VI, il prossimo beato

Il prossimo beato
Paolo VI e l'Italia, quel bene speciale
Carlo Cardia

​ Paolo VI è stato il Papa che meglio ha coniugato l’universalità del pontificato con le proprie radici e identità italiane. Ha impresso al papato la svolta universalista del secondo Novecento, ponendo le basi dei pontificati successivi, ma s’è anche immerso come pochi nella temperie culturale dell’epoca, aperto alle correnti di pensiero europee, anzitutto francesi. La sua percezione s’è trasfigurata in sentimenti di vicinanza, amicizia, partecipazione appassionata alle vicende del nostro Paese, leggendole sempre con lo sguardo rivolto al futuro, alle sue trasformazioni, alle grandi tragedie come quella del rapimento di Aldo Moro che ha segnato la conclusione del pontificato.

sabato 11 ottobre 2014

Sinodo: "profonda vicinanza" alle famiglie che soffrono in Iraq, Siria e nel mondo

VATICANO
Sinodo: messaggio, "profonda vicinanza" alle famiglie che soffrono per le violenze in Iraq, Siria e nel mondo
"L'unità della famiglia cristiana in Medio Oriente è profondamente scossa". "Chiediamo alla Comunità internazionale di adoperarsi per ristabilire la convivenza pacifica in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente". "Alcuni Paesi ed organizzazioni del mondo occidentale" presentano alcuni concetti (tra cui l'aborto e le unioni omosessuali), come 'diritti umani', legando gli aiuti economici e forti campagne di pressione alla recezione di tali concetti".


Città del Vaticano (AsiaNews) - "Profonda vicinanza" alle famiglie che soffrono per le violenze in Iraq, Siria e in tutto il mondo è espressa nel messaggio che l'assemblea del Sinodo straordinario sulla famiglia ha diffuso oggi. "In particolare - vi si legge tra l'altro - eleviamo al Signore la nostra supplica per le famiglie irachene e siriane, costrette, a causa della fede cristiana che professano o dell'appartenenza ad altre comunità etniche o religiose, ad abbandonare tutto e a fuggire verso un futuro privo di ogni certezza. Con il Santo Padre Francesco ribadiamo che «nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza» e che «uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!» (Discorso ai leaders di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana, 21 settembre 2014). Nel ringraziare le Organizzazioni internazionali e i Paesi per la loro solidarietà, invitiamo le persone di buona volontà ad offrire la necessaria assistenza e l'aiuto alle vittime innocenti della barbarie in atto, e allo stesso tempo chiediamo alla Comunità internazionale di adoperarsi per ristabilire la convivenza pacifica in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente. Parimenti, il nostro pensiero va alle famiglie lacerate e sofferenti nelle altre parti del mondo, che subiscono persistenti violenze. A loro vogliamo assicurare la nostra costante preghiera perché il Signore misericordioso converta i cuori e doni pace e stabilità a quanti ora sono nella prova".

venerdì 10 ottobre 2014

Sinodo: parlano i coniugi Grygiel

Sinodo parlano i coniugi Grygiel

giovanni paolodi Sandro Magister
Un sinodo “aperto” come si invoca da ogni parte, a cominciare da papa Francesco, è un sinodo pronto ad ascoltare anche le voci che gli arrivano da fuori, tanto più se da persone competenti.
Subito alla vigilia del sinodo, a far da ponte autorevole tra dentro e fuori le sue mura è stata l’assemblea plenaria tenuta a Roma dal 2 al 4 ottobre dal “Consilium Conferentiarum Episcoporum Europæ”.
L’assemblea era direttamente proiettata sul sinodo, fin dal suo titolo: “La famiglia e il futuro dell’Europa”.

"Sperando contro ogni speranza": la testimonianza del Patriarca dei Caldei


Testimonianza dal martirio dei cristiani iracheni
Incontro con Sua Beatitudine il Patriarca dei Caldei Louis Sako
sako

Come non sentire tutto lo straziante dolore dei nostri fratelli cristiani perseguitati? Milano e tutti gli abitanti delle terre ambrosiane sono invitati ad unirsi all’incontro promosso dalla Fondazione Tempi, Centro Culturale di Milano, Diocesi di Milano con il Patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Sako.
Da Bagdad a Milano per vivere una comunione ecclesiale, simbolo di un’accoglienza internazionale, per i tre organizzatori segnata anzitutto dal desiderio di portare un poco del peso della persecuzione imparando la testimonianza dei cristiani iracheni.
Ascolteremo la testimonianza di fede e di sofferenza del figlio della Chiesa caldea che recentemente ha dichiarato “Il momento che stiamo vivendo è una prova. Ognuno di noi è chiamato a guardare nel suo cuore e può scoprire anche che la consolazione del Signore è l’unica forza e l’unico tesoro. Quello che abbiamo di più caro

Il Nobel per la pace

Bambini a scuola, un Nobel che piace al mondo
 
Il premio Nobel per la pace è stato assegnato congiuntamente all'attivista indiano per i diritti dei bambini Kailash Satyarthi ed alla pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell'istruzione femminile.

 Il comitato di Oslo ha dunque deciso di premiare una coppia di attivisti, per la loro lotta a favore dei bambini e del loro diritto all'istruzione. "I bambini -si leggono nel comunicato che accompagna il Premio- devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d'eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare -si legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione.

giovedì 9 ottobre 2014

Un0occhiata positiva all'Europa

Un'occhiata positiva all'Europa

di Stefano Filippi
09/10/2014 - Come si esce dalla crisi? Un gruppo di accademici, imprenditori, operatori sociali, dirigenti e politici provano a spiegarlo in questo "libro-bussola". Descrivendo le basi per la rinascita economica, sociale e ideale del Vecchio Continente
Ecco un manuale per districarsi nella crisi di questi anni, un libro che non nasce come un’analisi a tavolino elaborata da esperti, ma dal confronto tra un gruppo di accademici e persone di diversi ambiti: imprenditori, operatori sociali, uomini di cultura, dirigenti, politici che hanno partecipato al secondo ciclo di «Conversazioni a Milano».

mercoledì 8 ottobre 2014

Il califfato si batte isolando i complici

L’avanzata dell’Is e le ragioni del dialogo
Il Califfato si batte isolando i complici
Andrea Lavazza


Allo sguardo di un osservatore superficiale, c’è qualcosa di profondamente misterioso nei successi militari dello Stato islamico (Is). I miliziani fondamentalisti, quasi spuntati dal nulla, in pochi mesi hanno sbaragliato l’esercito iracheno, sono avanzati in Siria, hanno poi retto ai bombardamenti di una coalizione capitanata dagli Stati Uniti e comprendente una decina di Paesi, per proseguire quindi nella loro conquista non impensieriti dai peshmerga curdi armati dall’Occidente. Come hanno potuto farlo? Ovviamente, di misterioso vi è in realtà assai poco, come d’altra parte si è resa evidente la loro fanatica crudeltà con le decapitazioni di ostaggi inermi.

martedì 7 ottobre 2014

Che cosa racconta il cinema sulla famiglia

AMERICAN LIFE - IN UN MONDO MIGLIORE

Ma il cinema cosa racconta sulla famiglia?

di Luca Marcora
07/10/2014 - "American Life" e "In un mondo migliore". Due film proposti in occasione del Sinodo. Paternità mancate, assenze di genitori, necessità di figure adulte. Non un modello di valori tradizionali, ma un'immagine di cosa costruisce realmente una unità
Nel 2012, in occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie, la Diocesi di Milano e il Pontificio consiglio per la famiglia avevano proposto la proiezione di una serie di film come momento di approfondimento e dibattito. Opere quasi sempre problematiche, che avevano suscitato reazioni anche apertamente negative: «Questo film non parla di famiglia: quella rappresentata non può essere proposta come modello di famiglia!», è stata un’obiezione con cui ci si è dovuti spesso confrontare nei cineforum.

lunedì 6 ottobre 2014

Il Papa al Sinodo

Il Papa al Sinodo: «Parlare chiaro, ascoltare con umiltà»

di Alessandro Gisotti
06/10/2014 - Aperti i lavori dell'Assemblea. Nel suo primo intervento, il Pontefice ha chiesto di discutere con franchezza e accogliere con cuore aperto gli interventi altrui. «È con questi due atteggiamenti che si esercita la sinodalità»
Parlare chiaro. Ascoltare con umiltà. Sono questi i binari su cui dovrà camminare il Sinodo per la famiglia: «Due atteggiamenti fondamentali», ha osservato Francesco, «perché ci sia vera sinodalità, autentico cammino comune. Il Papa ha pronunciato un breve discorso avviando i lavori sinodali, come breve era stata l’omelia nella Messa in San Pietro per l’apertura del Sinodo. Ma in questa brevità ha offerto delle indicazioni molto forti».

«Voi», ha detto, «portate la voce delle "Chiese particolari", una voce che porterete in sinodalità. È una grande responsabilità: portare le realtà e le problematiche delle Chiese, per aiutarle a camminare su quella via che è il Vangelo della famiglia. Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: "Questo non si può dire; penserà di me così o così..." Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresìa».

«Dopo l'ultimo Concistoro del febbraio 2014, nel quale si è parlato della famiglia» ha rivelato il Papa, «un cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo forse che il Papa pensasse qualcosa di diverso. Questo non va bene, questo non è sinodalità, perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli. Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità»...

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10000 persone alla veglia nazionale organizzata dalle sentinelle in piedi

Sentinelle aggredite. Il silenzio spaventa i violenti di Andrea Lavelli06-10-2014 AA+A++
All’indomani della grande veglia nazionale organizzata dalle Sentinelle in Piedi nella giornata di ieri sarebbe bello poter parlare solo del grande risultato raggiunto: più di 10.000 persone hanno riempito le piazze di 100 città italiane da nord a sud (si tratta di dati ancora provvisori) per testimoniare ancora una volta che in Italia esiste un popolo che non ci sta a piegarsi di fronte all’avanzata di leggi che minacciano la libertà d’espressione e la famiglia.
E invece la cronaca ha nuovamente fatto registrate in tutta Italia episodi di intolleranza nei confronti delle Sentinelle da parte di sigle della sinistra estrema, dei centri sociali e da militanti LGBT. Nel migliore dei casi i veglianti sono stati “solo” pesantemente insultati, mentre in alcune piazze si è arrivati al linciaggio vero e proprio.

sabato 4 ottobre 2014

Gioventù Studentesca: giornata d'inizio anno a Bari


Aleksander Filonenko in Italia

Aleksandr Filonenko in Italia

In preparazione al prossimo tour in Italia di Aleksandr Filonenko, dal 09 al 20 ottobre 2014 per presentare il suo libro "L'Oceano del mistero" (SEF Editrice, 2014), proponiamo il testo dell'intervento del filosofo ucraino alla recente edizione del Meeting di Rimini dal titolo "Verso le periferie del mondo e dell’esistenza; il destino non ha lasciato solo l’uomo" (agosto 2014). Emilia Guarnieri:"Siamo all’intervento sul titolo del Meeting “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza; il destino non ha lasciato solo l’uomo”. Quindi siamo ad un punto centrale e cruciale di questi giorni. L’invito al nostro amico ucraino, grande amico, Aleksandr Filonenko, precede l’esperienza di Piazza Maidan: non era ancora successa la vicenda di Kiev quando abbiamo chiesto a lui di introdurci al tema del Meeting di questo anno. Vorrei sottolineare la particolarità della sua presenza: è la prima volta nella storia del Meeting, almeno a memoria, che è una personalità non cattolica a tenere la relazione fondamentale. Il nostro amico Filonenko è ortodosso, come tanti di noi sanno. C’è una storia di stima, di affetto, di condivisione, che da sempre ha legato don Giussani, e quindi anche il Meeting, al mondo, alla cultura e alla spiritualità ortodossa. Per questo credo che non sia un caso che il primo non cattolico a tenere la relazione fondamentale al Meeting sia proprio un ortodosso. Don Giussani diceva sempre che avevamo tanto da imparare, che non potevamo non guardare la “centratura in Cristo”, l’esperienza di comunione che da quello derivava e quanto la spiritualità ortodossa era capace di contemplare il volto di Cristo. Ecco, dentro l’invito che abbiamo rivolto a Filonenko c’è anche tutto questo.
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Aleksandr Filonenko è docente alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Charkiv, Ucraina e alla Facoltà di Teologia dell'Università di Cambridge.
Ecco di seguito le informazioni sulla serie di conferenze del filosofo ucraino:

09/10/14 Cassano d'Adda (Mi)
10/10/14 Brescia
12/10/14 Rho (Mi)
13/10/14 Trento
14/10/14 Sondrio
15/10/14 Verona
16/10/14 Siena
17/10/14 Acqualagna (PU)
18/10/14 La Spezia

venerdì 3 ottobre 2014

Cinema: cinema d'autore

Cinema


Walesa, l'uomo della speranza

AIC in collaborazione con Sentieri del Cinema propone la proiezione guidata del film "Walesa, L'uomo della speranza" (Walesa - Man of hope), Polonia 2013 del regista Andrzej Wajda. Vent’anni cruciali della storia polacca raccontata attraverso le vicende di un uomo che ha contribuito a cambiarla: Lech Walesa, modesto elettricista ma dotato di carisma, personalità e intelligenza che si trova a diventare leader del popolo.
Le vicende narrate dall’ultimo film di Andrzej Wajda, che ha spesso narrato uomini liberi contro il regime come nei fondamentali L’uomo di ferro e L’uomo di marmo, coprono l’arco dal 1970 – anno dei primi scioperi di Danzica, sedati nel sangue dalla polizia polacca – fino al 1989, quando nel mese di giugno ci sono le prime elezioni libere cui seguì l’elezione di Walesa alla presidenza della Polonia.

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giovedì 2 ottobre 2014

Bergoglio: occorre tutelare il lavoro

Bergoglio: tutelare il lavoro, è un diritto fondamentale

Francesco tra i sopravvissuti di Lampedusa
(©LaPresse)
(©LaPresse) Francesco tra i sopravvissuti di Lampedusa

Udienza al Pontificio Consiglio Giustizia e Pace: elogia la “Caritas in veritate” di Ratzinger. “La crescita delle disuguaglianze mette a rischio la democrazia”

Iacopo Scaramuzzi Città del Vaticano
Il lavoro è un “diritto fondamentale” che “non può essere considerato una variabile dipendente dai mercati finanziari e monetari” e “la crescita delle diseguaglianze e delle povertà mettono a rischio la democrazia inclusiva e partecipativa”. Così papa Francesco in un discorso rivolto alla plenaria del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. L’occasione, nel quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica “Caritas in veritate”, di elogiare la lettera di Benedetto XVI (2009), documento “fondamentale” per “l’evangelizzazione sociale”.

Carròn: il Sinodo sulla famiglia e l'essenziale

Carrón: «Vicini alle ferite dell'uomo»

di Giorgio Paolucci
02/10/2014 - Alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, il presidente della Fraternità di CL spiega perché la prossima assemblea dei vescovi sarà occasione «per tornare all’essenziale, alla novità che il cristianesimo ha portato nel mondo»
«Vi chiedo di pregare intensamente lo Spirito Santo, affinché illumini i Padri Sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito», così papa Francesco ha chiesto a tutti i fedeli nella sua lettera alla famiglia. Sabato 4 ottobre, dalle 18 alle 19.30 in piazza San Pietro si svolgerà una veglia insieme al Pontefice. Ma tutti sono invitati a unirsi in preghiera anche in forma privata, nella propria casa, o in gruppi, e a porre sulla finestra delle proprie abitazioni un lume acceso. Anche il movimento aderisce a questo invito, come spiega Julián Carrón nell'intervista rilasciata ad Avvenire.

Pochi giorni fa, all’apertura dell’anno sociale di Comunione e Liberazione a Milano davanti a 19mila persone e con altre 34mila che lo seguivano in videocollegamento da molte città d’Italia, ha invitato le comunità di Comunione e Liberazione a pregare «affinché il prossimo Sinodo dei vescovi possa aumentare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia e della sua bellezza nel progetto di Dio». E a unirsi alla preghiera convocata per sabato in piazza San Pietro e nelle rispettive città. Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, vede nell’assemblea che tra pochi giorni si apre in Vaticano una grande occasione «per tornare all’essenziale, alla novità che il cristianesimo ha portato nel mondo per offrire a ciascuno una vita umanamente più conveniente».

mercoledì 1 ottobre 2014

Gianni Aversano: Miserere 'e me

MUSICA

Un miserere profondo e maturo

di Walter Muto
01/10/2014 - Nel suo ultimo lavoro, Gianni Aversano canta del Mistero che «nasce in mezzo alla strada, si sporca i piedi e le mani, e parla la lingua del popolo». Dai brani già famosi alle novità, il racconto di una «confidenza quasi eccessiva» tra Dio e gli uomini
Si può a buon diritto parlare di un’opera matura nel caso di questo Miserere 'e me di Gianni Aversano. Accanto ed insieme al progetto Napolincanto, Gianni si è sempre occupato della riscoperta del patrimonio religioso nella canzone partenopea, prima proponendo i brani più famosi in Napule, popolo e Ddio, e poi con questo nuovo lavoro, andando a riscoprire delle perle nascoste, oltre a proporre diversi brani di sua composizione.

Come per esempio la divertentissima Pullecenella 'o quarto Magio, in cui la maschera per eccellenza della tradizione napoletana, come al solito sgarrupata ed affamata, arriva alla grotta pensando di trovare un Re (e da mangiare!), ma alla fine regala a quel povero Dio anche l’asinello con cui era arrivato. Sì, perché il Mistero di Cristo in queste canzoni si fa vicino al popolo, finanche concedendo una confidenza quasi eccessiva agli uomini. Come quello che accade a san Giuseppe che, sentitosi tradito, è quasi pronto ad uccidere con la spada la sua sposa incinta. O come nella tenerezza di una ninna nanna cantata dai pastori al bambinello, in E nennillo mio si’ tu.