lunedì 9 gennaio 2017

Papa Francesco: la vita cristiana è semplice

“Ai cristiani non servono cose strane o difficili, ma la semplicità”(www.lastampa.it)

Il Papa a S. Marta: basta porre Dio al centro delle scelte e «cacciare via» ciò che impedisce di seguirLo. Il Gloria «tante volte la diciamo come pappagalli. Ma è adorazione!»
LAPRESSE
Un selfie con papa Francesco

Pubblicato il 09/01/2017
Ultima modifica il 09/01/2017 alle ore 11:04
città del vaticano
Stranezze, superficialità, superfluo o azioni difficili non c’entrano con la vita cristiana, che è profondamente semplice: basta porre Gesù Cristo al centro delle scelte quotidiane. Parola di papa Francesco, che questa mattina, 9 gennaio 2016, riprende le Messe nella Cappella di Casa Santa Marta dopo le festività natalizie.

Come riporta Radio Vaticana, il Pontefice ricorda che dopo il Natale inizia un nuovo tempo liturgico, quello ordinario: ma al centro della vita cristiana c’è sempre il Figlio di Dio, «il Signore dell’universo», il «Salvatore del mondo. Non ce n’è un altro, è l’unico», puntualizza.



Ecco: «È questo il centro della nostra vita: Gesù Cristo. Gesù Cristo che si manifesta, si fa vedere e noi siamo invitati a conoscerlo, a riconoscerlo, nella vita, nelle tante circostanze della vita, riconoscere Gesù, conoscere Gesù: “Ma io, padre, conosco la vita di quel santo, di quella santa o anche le apparizioni di quello di là e di là…”. Questo è bene, i santi sono i santi, sono grandi! Le apparizioni non tutte sono vere, eh! I santi sono importanti ma - precisa - il centro è Gesù Cristo: senza Gesù Cristo non ci sono i santi!».

Il Vescovo di Roma indica la domanda da porsi: «Il centro della mia vita è Gesù Cristo? Qual è il mio rapporto con Gesù Cristo?».

Francesco spiega che ci sono tre compiti da eseguire «per assicurarci che Gesù è al centro della nostra vita».

Primo: conoscerLo per riconoscerLo. Infatti al Suo tempo troppi non Lo hanno riconosciuto:  «I dottori della legge, i sommi sacerdoti, gli scribi, i sadducei, alcuni farisei». Addirittura Lo «hanno perseguitato, l’hanno ucciso».

Quindi bisogna chiedersi: «A me interessa conoscere Gesù? O forse interessa più la telenovela o le chiacchiere o le ambizioni o conoscere la vita degli altri?». Poi il Papa prosegue: «Per conoscere Gesù c’è la preghiera, lo Spirito Santo», ma c’è pure il Vangelo, che è da portare sempre con sé per leggerne un passo tutti i giorni: «È l’unico modo di conoscere Gesù».

Successivamente, è lo Spirito Santo «a fare il lavoro dopo. Questo è il seme. Chi fa germogliare e crescere il seme è lo Spirito Santo».

Secondo incarico: adorare Cristo. Ma non soltanto chiederGli aiuti e ringraziarlo. Il Papa suggerisce due modalità per adorare il Figlio del Signore: «La preghiera di adorazione in silenzio» e poi «togliere dal nostro cuore le altre cose che adoriamo, che ci interessano di più. No, solo Dio» deve restare. Le altre «cose - afferma - servono se io sono capace di adorare solo Dio».

Francesco rileva che «c’è una piccola preghiera che noi preghiamo, il Gloria: “Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo”, ma tante volte la diciamo come pappagalli. Ma questa preghiera - esclama - è adorazione! “Gloria”: io adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo».
Proprio così: «Adorare, con piccole preghiere col silenzio davanti alla grandezza di Dio, adorare Gesù e dire: “Tu sei l’unico, tu sei il principio e la fine e con te voglio rimanere tutta la vita, tutta l’eternità. Tu sei l’unico”»; e poi «cacciare via le cose che mi impediscono di adorare Gesù».

Terzo compito: seguirLo. Vuole dire Gesù al centro della nostra vita. D’altronde, è «semplice la vita cristiana, è molto semplice ma abbiamo bisogno della grazia dello Spirito Santo perché svegli in noi questa voglia di conoscere Gesù, di adorare Gesù e di seguire Gesù». Invoca in conclusione il Papa: «Che nella semplicità di ogni giorno - perché per ogni giorno per essere cristiani non sono necessarie cose strane, cose difficili, cose superflue, no, è semplice - il Signore ci dia la grazia di conoscere Gesù, di adorare Gesù e di seguire Gesù».