martedì 3 febbraio 2015

EVENTI: PRESENTAZIONE DEL LIBRO 'VITA DI DON GIUSSANI' DI ALBERTO SAVORANA A MANFREDONIA

EVENTI: PRESENTAZIONE  DEL  LIBRO 'VITA  DI  DON  GIUSSANI'  DI  ALBERTO  SAVORANA  A  MANFREDONIA


Freddo da lupi, una sala (l'auditorium del Palazzo dei Celestini, al centro di Manfredonia), che pian piano si riscalda sempre più, e non solo per l'ottimo climatizzatore.
Sul palco, accanto a me che ho il compito di moderare l'incontro, ci sono Antonio Nasuto, un ex collega di Filosofia che ha una storia politica molto distante da quella di Comunione e Liberazione, e don Michael Konrad, sacerdote missionario della fraternità di S.Carlo Borromeo, docente di Etica e Filosofia Politica alla Pontificia Università Lateranense di Roma.


Appena scorrono le immagini di don Giussani che preparano l'incontro io mi commuovo (come da copione) e osservo il pubblico che ancora entra nella sala liberandosi dai cappucci e dagli ombrelli: che cosa li avrà spinti a venire qui in una simile giornata? Non conosco la maggior parte dei presenti! Vedo giovani, persone anziane, uomini rubicondi, signori distinti, signore che a occhio e croce sembrano provenire da ambiti parrocchiali, riconosco colleghe della sinistra radicale che mi strizzano l'occhio e mi sorridono per infondermi coraggio, persone che entrano incuriosite dai manifesti o dal numero dei presenti e che rimangono ad ascoltare...
Sì, il primo dato è l'attenzione delle persone. Un signore molto distinto prende appunti per tutta la sera e alla fine, interpellato da un'amica, le risponderà: 'Signora, lei è fortunata. Voi siete la speranza del futuro'. Che cosa è accaduto di così significativo da aver strappato un'affermazione del genere?
Il prof. Nasuto ha parlato di don Giussani confessore, ricordando l'episodio della donna che bestemmiava perchè era rimasta sola in quanto il marito e un figlio erano morti e l'altro figlio era finito in manicomio. Nella confessione don Giussani l'aveva invitata a d andare davanti al Crocifisso e a dire a Lui quello che aveva nel cuore, ed era rimasto ad aspettarla. Nasuto ha commentato: 'Che familiarità doveva avere quel giovane prete con Dio per agire in quel modo!'
Ha poi parlato dell'incontro mancato con Pasolini ('l'unico intellettuale veramente cattolico'), che insieme a don Giussani è stato l'unico ad accorgersi dell'incipiente totalitarismo, e nella seconda parte del suo intervento si è soffermato sulla secolarizzazione.
Don Michael ha parlato del continuo 'reiniziare' di don Giussani, indicando il momento del Brasile (ha letto una lettera ai primi giessini partiti per la missione) e l'incontro con Maspes, un giovane partito per la Russia (segnalando la necessità di reimparare ciò che si insegna, per stare davanti alle cose vere quando accadono).
Alla fine, il prof. Nasuto e alcune professoresse mi hanno detto che solo nel nostro ambito si crea un ambito in cui è possibile ragionare, e questo credo sia il contributo più prezioso che lasciamo a tutti.

Gemma Barulli