Della personalità di Francesco lo spettacolo ha messo in evidenza il suo desiderio di essere cavaliere, cioè la grandezza del suo animo, l’infinita ampiezza dei suoi desideri e la paura che, come ogni uomo, egli ha provato davanti alla guerra, alla sofferenza, alle contraddizioni del vivere. E, pur di essere cavaliere, Francesco è finito in un “sacco” (il saio), ed è diventato scudiero di Gesù Cristo. Ed è passato attraverso la guerra, la prigionia, un libro chiamato Vangelo, l’incontro con il Signore, …e il lupo, fino ad abbracciare Sorella Morte.
Il pubblico dei più piccoli è stato incantato dall’abilità da funambolo del frate, mentre i più grandi sono stati catturati dalla profondità dei testi e dalle metafore inventate a bella posta, come quella del lupo con il cappello, che rappresenta il perbenismo della nostra società senza scrupoli, o come l’ipotetico sfogo del Creatore, che vorrebbe far pagare tutti gli arretrati delle bollette della luce e del gas che finora ci ha elargito gratuitamente con il sole.
Il Centro Culturale Sipontino Fontana Vivace ha organizzato la serata a favore dei progetti di AVSI, per aiutare i bambini e le donne nei paesi in stato di guerra o di miseria, avvalendosi della collaborazione del CSV Daunia.
Gemma Barulli
Presidente del Centro Culturale Fontana Vivace