giovedì 17 gennaio 2008

Il 'San Francesco' di Padre Finco - In scena uno spettacolo intenso per i bimbi e con i bimbi

Sabato 12 gennaio 2008 è andato in scena, presso l’auditorium del Palazzo Celestini di Manfredonia, “Il Cavaliere nel Sacco – divagazioni su San Francesco… ma sempre in tema” scritto da Giampiero Pizzol per la regia Carlo Rossi.
Si tratta di un vero e proprio racconto imperniato sulla vicenda del Poverello, San Francesco d'Assisi, narrato ai più piccoli in chiave favolistica.
Ma se il racconto ha un pizzico di fiabesco, autentico è invece l’interprete padre Marco Finco, un frate francescano in carne e ossa che opera presso l'Istituto ‘Sacra Famiglia’ di Cesano Boscone, dov'è a contatto con bambini e ragazzi portatori di handicap.
Lo spettacolo ammicca alle rappresentazioni sacre del Medioevo, con pochi elementi di scenografia e costumi riadattati, ma incredibilmente efficaci.
Sono due le chiavi di lettura attraverso cui viene raccontato Francesco, “che in realtà si chiamava Giovanni”: il suo desiderio di essere cavaliere, e la paura.
Francesco, pur di diventare cavaliere, finisce in un sacco e diventa scudiero di Gesù Cristo.
Così, seguendo il suo sogno di bambino, Francesco passa da un cavalluccio a dondolo a un vero destriero, attraversa la guerra e conosce la prigionia, si imbatte nel Vangelo e incontra Dio; ammansisce un lupo e poi, ancora, tante avventure e intuizioni geniali fino a quella del presepe vivente…A questo punto padre Finco scende tra il pubblico: ci sono molti bambini che finora hanno interagito con ciò che avviene in scena, cantando e suggerendo, tra risate e applausi. Ma adesso tocca ad alcuni di loro salire sul palco e vestire i panni del bue, dell’asinello, dei pastorelli, di san Giuseppe e della Madonna, per dare vita alla Natività.“Ve la ricordate ‘Tu scendi dalle stelle’?”, chiede padre Finco alla platea di spettatori, rapiti dall’incanto. Certo che la ricordano, tutti, e tutti la cantano, mentre il Bambinello viene deposto nella mangiatoia a lume di candela…
Gli applausi scrosciano calorosi e commossi ma, “il presepe non era la fine, era solo l’inizio”.
Organizzato dall’AVSI, un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata con numerosi progetti di cooperazione allo sviluppo in 39 paesi del mondo, lo spettacolo è giunto a Manfredonia grazie al Centro Culturale Sipontino ‘Fontana Vivace’.

Testo e foto di
Antonio Universi
da Manfredonia.net