giovedì 23 gennaio 2014

Gli scontri a Kiev: una testimonianza

Cari amici italiani,

Sono grato per le vostre preghiere e per l’attenzione agli avvenimenti nel nostro paese!

Qualche parola sulla situazione a Kiev. Solo fatti:

Nella via Grushevskogo, che porta al Parlamento, sono già due notti che si susseguono scontri tra le forze speciali di Stato, “Berkut”, e gruppi di manifestanti di orientamento radicale. I manifestanti lanciano cocktail molotov, i Berkut lanciano fumogeni e granate stordenti, sparano con proiettili di gomma. Attorno ai “punti caldi” si sono radunate alcune migliaia di persone, che o si coinvolgono nello scontro, o aiutano i feriti, o semplicemente osservano la situazione, o ancora con urla e pianti chiedono al presidente di coinvolgersi e fermare il conflitto. Da entrambe le parte ci sono persone che soffrono, e io non mi prendo il diritto di dare un giudizio generale ai comportamenti di entrambe le parti.

Ma io non posso tacere quando:

1. I corpi speciali sparano ai giornalisti: alcuni giornalisti si trovano in ospedale + alcuni sono stati trattenuti e non vengono rilasciati
2. Davanti ai miei occhi le forze speciali trattengono uno dei manifestanti, che si era arrampicato sull’arco dello stadio della Dinamo. Alla vista di tutti lo prendono e iniziano a picchiarlo con i manganelli e prendendolo a calci.
3. Davanti ai mei occhi i “Berkut” picchiano uno dei manifestanti, lo spogliano completamente (ci sono -12 gradi) e lo spingono verso gli altri manifestanti, ridendo e mostrando il dito medio
4. I “Berkut” preferiscono agire di notte, cosi che i kieviani non facciano in tempo a difendersi e soccorrere i feriti. Aiutare non per ragioni di ordine politico ma il valore dell’umanità.
5. Ai “Berkut” è stato rilasciato un permesso scritto che consente l’uso di armi, e nel caso di situazione di necessità gli è consentito di aprire il fuoco sulla popolazione pacifica. Per ora tale misura è solo per spaventare i manifestanti, ma che cosa avverrà poi….
6. Stanotte per Kiev giravano gruppi di gente (si riconoscono per la caratteristica di portare tutti abiti sportivi e tute da ginnastica) con manganelli, che fermano i manifestanti, li picchiano o li portano da altre parti. Le stesse persone spaccano le macchine con esposte le bandiere ucraine a manganellate.
Alcuni manifestanti hanno fermato alcuni di questi soggetti. Li hanno portati al quartiere generale del Maidan dove hanno confessato davanti a una telecamera che gli sono stati promesse 220 grivne (20 euro), a molti di loro hanno distribuito droghe leggere e gli hanno concesso assoluta libertà di movimento.
7. Nelle ultime 24 ore sono scomparse senza lasciare traccia alcuni dei manifestanti piu attivi
8. Sui cellulari di alcuni cittadini manifestanti inziano ad arrivare messaggi anonimi con minacce: “siete registrati come partecipanti a disordini di massa”
9. Stanotte su un giornale ufficiale sono state pubblicate alcune leggi di orientamento dittatoriale, approvate dai deputati del parlamento il 16.1 per alzata di mano (!!!!), la votazione è stata fatta in 5 secondi

L’unica minaccia fatta agli abitanti del mio paese e della mia città è un potere criminale, pronto a versare sangue e terrorizzare la popolazione con qualsiasi mezzo. Ma noi continuiamo pacificamente a difendere il nostro diritto di vivere in uno stato dove la vita di un uomo e la sua libertà sono al di sopra di tutti. Ogni giorno siamo sempre più uniti, e allo stesso tempo sempre più grati del vostro sostegno.


(Alex Sigov)