Saggi.
Caterina da Siena, la “più grande scrittrice” di Ada Negri
Le nostre donne della
Letteratura “alta” avevano un forte senso spirituale e mistico,
cercavano storie profonde, “fabule”, personalità che potessero essere da
modello. Le ristampe preziose e meritevoli di alcuni testi ci aiutano
a approfondire questo filone: basti pensare a La madonna del topo e altri racconti
di Grazia Deledda, edito da EDB (con nota di lettura dell’arcivescovo
Ignazio Sanna), con cui la grande scrittrice sarda svela pagine davvero
liriche, con al centro storie legate al mondo religioso, alla ricerca
spirituale, ai riti collettivi, in un incrocio toccante tra
inquietudini personali e slanci corali.
Ada Negri, voce lirica oggi dimenticata, ci offre un suo testo
illuminante sulla santa patrona d’Italia e copatrona d’Europa, Santa
Caterina da Siena (ediz. La fontana di Siloe-Narrazioni): quasi
«un’omelia » narrativa, come la definisce il critico Antonino Sarica,
che permette ai lettori di scoprire e riscoprire questa straordinaria
mistica e donna del suo tempo, la cui fama e devozione non è
riuscita a raggiungere appieno quella dall’altra grande Caterina, la
santa martire d’Alessandria.
Nelle sue brevi ma intense pagine, la grande poetessa narra, tappa su tappa, a volo d’uccello, la
vita della santa, che «obbedisce all’infallibile istinto che spinge la
sua intelligenza verso l’impetuoso dominio delle anime»; Cristo «le è
accanto ad ogni passo, in ogni atto della sua
vita», e il coraggio della sua carità «non conosce limiti», assistendo
i malati di peste della sua Siena, offrendo a un mendico il suo
mantello del Terz’Ordine di San Domenico,
assistendo un condannato a morte, svelando sempre la sua pietas e la
sua forza spirituale: «L’indipendenza di spirito, la dirittura umana e
civile di Caterina Benincasa si affermano in special modo» nella
capacità di formare un «cenacolo», un «ordine libero» come lo
definisce la Negri, capace di alimentare opere e progetti, tra
«orazione azione, fraternità e sacrifizio », nel segno del «magnetico
fascino» della santa. Analfabeta che riceve in grazia il dono della
scrittura, Caterina è capace di elaborare «fiumi di lava
incandescente», lettere indirizzate a
«personaggi d’ogni classe su argomenti religiosi o politici, sempre
nello stesso scopo d’additare la strada giusta verso Dio e verso il
prossimo». Ada Negri ci rivela come Caterina da Siena sia «non solo la
più grande santa d’Italia», ma anche «la più grande scrittrice», capace
di obbedire non alla cultura classica e «libresca» ma «all’imperativo
dello spirito». Quello che le fa dire, liricamente e in modo
illuminato, a Papa Gregorio XI, che il tempo «non dorme, ma passa come
il vento». Un «genio poetico e politico femminile» che univa «fede,
genio, antiveggenza, abbandono, unità d’atti e di pensieri », in parole
povere un «capolavoro di stile».
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Riedita l’ispirata biografia della Santa senese, copatrona d’Italia, realizzata dalla poetessa e pubblicata nel lontano 1946
Fungai, “S. Caterina”