«Grati a Cristo»
Una messa al santuario della Madonna di Caravaggio nella
Bergamasca per celebrare i cinquant'anni di sacerdozio di don Julián Carrón e
il suo 75° compleanno
25.03.2025
Matteo Rigamonti
«Vi ringrazio tutti per essere venuti fin qua a ringraziare
insieme l’Unico per cui vale la pena vivere; non abbiamo altro di più
interessante da fare che testimoniarci a vicenda che cosa significa Cristo per
la nostra vita». Con queste parole, prima di recitare l’Angelus, don Julián
Carrón – dal 2005 al 2021 alla guida del movimento di Comunione e Liberazione
come Presidente della Fraternità – ha salutato le persone che si sono riunite
al Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, nel pomeriggio di sabato 22
marzo, per la Messa celebrata in occasione del cinquantesimo anniversario della
sua ordinazione sacerdotale, ed è stato ricordato anche il recente compleanno
(75 anni festeggiati il 25 febbraio).
La messa per i 50 anni di sacerdozio di don Julián Carrón a
Caravaggio il 22 marzo 2025
Un migliaio le persone presenti, giunte principalmente dalla
Lombardia e raccolte nel piazzale antistante la chiesa, per salutare il
sacerdote spagnolo. «Grazia» è la parola con cui Carrón ha aperto l’omelia
(«spero che questo anniversario sia un’ulteriore occasione per renderci conto
della grazia che noi tutti abbiamo ricevuto») e con cui l’ha conclusa: «La
grazia immeritata che abbiamo ricevuto non ci è data soltanto per noi, ma per
tutti», in un momento in cui «tante persone sono alla ricerca di un significato,
di una speranza per la propria vita». L’unico che risponde, ha proseguito
Carrón, è Gesù, che dice: «Io non sono venuto per i sani, ma per gli ammalati,
per i bisognosi», per quelli che hanno «fame e sete». «Più Lo vediamo
accadere», ha concluso Carrón, «più cresce la gratitudine, quella che oggi
esprimiamo a Cristo».
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