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Don Gnocchi: la santità dell'umiltà
di Stefano Zurlo08/01/2016 - Interlinea pubblica le lettere del beato milanese a Giorgio Buccellati, allora bambino. Scritti carichi dell'umanità del "papà dei mutilatini". Nella Milano degli anni Quaranta e dela Seconda Guerra mondiale: «La precedenza assoluta è per te»
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Caro Giorgio, tuo don Carlo
di don Carlo Gnocchi,
a cura di Giovanni Santambrogio.
Il tutto nella Milano degli anni Quaranta: è qui che don Carlo incontra Giorgio Buccellati che poi da adulto farà carriera come archeologo, scoprirà in Siria l’antica città di Urkesh e diventerà professore a Los Angeles. Ma quella è un’altra storia. Questa è all’apparenza una vicenda piccola piccola ma sorprendente, anzi sbalorditiva: il giovane sacerdote è stracarico di impegni e responsabilità; in quel fatidico 1941 lascia pure Milano e va come cappellano con gli alpini della Julia sul fronte greco-albanese. Insomma, si trova immerso nella tragedia immane della Seconda guerra mondiale.
Eppure, fra battaglie, imboscate e fucilazioni, non dimentica il piccolo Giorgio, figlio di amici carissimi, e gli scrive: «Ti do l’alpino più piccolo del battaglione perché tu gli mandi le tue care parole di conforto - noi qui lo chiamiamo il Balilla. – tu digli chi sei e mandagli se puoi la tua fotografia...».
Si direbbe un’adozione a distanza, fra terra e cielo. Semplicità e limpidezza. Discorsi carichi di umanità, ma senza voli pindarici e gorgheggi retorici. Piuttosto, adatti alla mente fervida e ingenua di un fanciullo. E ancora: «Mio caro Giorgino... La precedenza assoluta è per te. Desidero che appena fatta l’operazione del naso (forse è diventato troppo lungo e devono tagliarne una fetta) ti giunga la mia risposta».
Pagine strepitose. La santità dell’umiltà.
Don Carlo Gnocchi, a cura di Giovanni Santambrogio
Caro Giorgio, tuo don Carlo
Interlinea
pp. 88 - € 12