domenica 17 gennaio 2016

La lettera della mamma di Zang

La lettera della mamma di Zhang

Caro Nicola,
sono la mamma di Zhang. Anche se non abbiamo mai avuto l’opportunità di conoscerci personalmente, ho sentito il tuo nome diverse volte da mio figlio: mi ha sempre parlato dei vostri gruppi e delle vostre attività e ogni volta che mi raccontava, mi accorgevo che è molto affezionato a voi. Non l’ho mai visto così tanto affezionato a una persona. Quindi capisco che voi avete qualcosa di speciale. Siete riusciti a insegnargli che cosa sia la responsabilità e, soprattutto, che cosa sia il lavoro. Siete riusciti a fargli capire che la vita è un dono e va vissuta onestamente e dignitosamente, per questo vi vorrei esprimere tutta la mia riconoscenza. Posso affermare che mi avete ridato un figlio più nuovo, più maturo e più buono.

Noi veniamo da una famiglia semplice e normale. Io e suo papà abbiamo sempre lavorato onestamente sia in Cina che in Italia. Eravamo una famiglia felice, almeno così credevo. Ho avuto due figli: Zhang e sua sorella. Sono praticante, credo molto in Buddha. Zhang da piccolo è sempre stato il preferito e lo abbiamo sempre tenuto sottobraccio, non gli abbiamo mai fatto mancare nulla di ciò che chiedeva. Pensavo che questo fosse il modo migliore di amare il proprio figlio, ma mi sbagliavo... Me ne sono resa conto solo quando ha commesso quel grave reato. È stato molto difficile accettare ciò che ha fatto, per questo ho avuto anche problemi con suo papà, perché scaricava su di me tutta la colpa. In questi anni ho sofferto tantissimo, ho pianto tante notti, apparentemente senza un motivo, ma io so coscientemente per cosa piangevo. Non potevo fare altro che piangere, per il dolore che lui ha causato alla nostra famiglia e, soprattutto, a quella della vittima. Tuttavia ho sempre creduto che in fondo lui aveva un cuore buono. Prima o poi avrebbe capito ciò che aveva fatto, per questo in questi anni non l’ho mai abbandonato.

Ora sono contenta che lui viva con piena maturità e coscienza, anche se ha cambiato fede, ma nella vita ho capito che a volte non bisogna chiedere troppo, bisogna anche sapersi accontentare. Vedendo in lui questo cambiamento mi rallegro e mi sento appagata, il resto non ha più nessuna importanza. Sono davvero felice che abbia trovato la sua strada da percorrere e sono sicura che questa strada gli darà sempre più serenità e felicità. Per me oggi quello che conta di più è la sua coscienza. Quando uno ha una coscienza buona, sa agire con buona volontà nella vita: questo mi basta.

Per questo abbiamo voluto partecipare a questo suo rito per fargli capire che gli vogliamo bene. Non volevamo farlo sentire solo. Se non lo abbiamo abbandonato prima, figuriamoci ora che abbiamo trovato il figlio che aspettavamo.

Mi ha detto che qui ha trovato la serenità, perché ci sono tanti amici e fratelli che gli vogliono bene e sanno come aiutarlo a crescere, quindi sono molto grata, per questo colgo anche quest’occasione per ringraziarvi perché siete stati vicini a lui in questi anni.

Vorrei concludere con un augurio sia a mio figlio che a voi tutti presenti. Vi auguro una fede viva, che possa scaldare il vostro cuore e guidarlo sempre nella buona direzione.