Alla scoperta del volto della Misericordia
vita buona e giusta... Sentiamo ora chi mai i Cristiani invitano. Essi dicono: chiunque sia peccatore, sciocco, stolto e, per dirla in una sola parola, chiunque sia sciagurato, questi sarà accolto nel regno di Dio”. Un tale atteggiamento, secondo Celso, è del tutto contrario alla natura di Dio e irrispettoso nei suoi confronti: “Che è mai dunque questa preferenza concessa ai peccatori? Con questo loro insegnamento i Cristiani bestemmiano Dio e mentono contro di Lui”. La ragione di questo giudizio sta in una concezione ben precisa della realtà e dell’uomo: “In realtà è a tutti chiaro che nessuno, nemmeno con la punizione, potrebbe assolutamente cambiare quegli uomini che sono per natura inclini al peccato e incalliti in esso. Tantomeno lo potrebbe con la compassione. Mutare infatti natura è la cosa più difficile del Mondo.
Quello in cui accade il Cristianesimo è un mondo nel quale la compassione è ritenuta un atteggiamento irragionevole e ingiusto anche per Dio. Infatti, scrive Celso, “se, come essi [= i Cristiani] affermano, alla maniera di chi è schiavo della compassione, Dio si lascia dominare dalla pietà per chi geme e solleva i malvagi e respinge i buoni che non ricorrono a tali mezzi, Egli commette la più grande delle ingiustizie”.
Fu dunque davvero rivoluzionario, sul piano conoscitivo e culturale, poter leggere quello che Paolo scrisse nella prima lettera a Timoteo (1,15): “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna”.
Con il Cristianesimo entra nella storia la possibilità di lasciarsi cambiare dall’amore, e si genera un dinamismo nuovo e inedito."
(dall'Editoriale del Ciclo di Incontri, di don Francesco Braschi)