L'analista Enrich Juliana, vice-direttore de "La Vanguardia", afferma a proposito della recente crisi catalano-spagnola che " da una parte c'è un catalanismo allucinato, dall'altro un potere centrale incapace di affrontare la questione nella sua complessità"
"L’autonomismo nella
regione ha profonde radici storiche. La crescita dell’indipendentismo,
però, riguarda l’ultimo decennio. A che cosa si deve?
Alla somma di diversi fattori. Primo, il malcontento seguito
all’abrogazione del nuovo statuto autonomista catalano che aumentava le
prerogative dell’amministrazione locale, da parte della Corte suprema
nel 2010. A questo si è aggiunto un elemento
decisivo: la crisi economica. La recessione ha fatto da moltiplicatore
ai movimenti di protesta contro una classe politica considerata
incapace di amministrare la cosa pubblica. L’indipendentismo è stata la
risposta delle classi medie catalane. Il loro modo di 'indignarsi'. Il
separatismo ne ha catalizzato la rabbia, la frustrazione, divenendo il
simbolo della protesta politica. Un fenomeno che il potere centrale
non ha saputo o voluto vedere.
Che cosa intende?
A lungo Madrid ha ignorato il problema, limitandosi a ripetere, come un disco rotto: «Bisogna rispettare la legge». È vero. Però la legge va applicata nella realtà. E questo è compito della politica. Ciò che, ripeto, è mancato." (intervista completa su avvenire.it)