Stasera da via Martinengo
Il Corvetto «è» Betlemme grazie al Presepe vivente
Torna il presepe vivente
del Corvetto. Oggi, nel popoloso quartiere multietnico alla periferia
sud est della città, si rinnova l’incontro con uno dei presepi viventi
più 'antichi' di Milano. La partenza alle 20,45 in via Martinengo 12,
dove verranno rappresentati tre quadri (Annunciazione, Erode, Annuncio
ai pastori); il secondo, nella chiesa della parrocchia Madonna della
Medaglia Miracolosa, in via Rosselli, con gli altri tre quadri (Nascita
di Gesù, Adorazione dei pastori, Adorazione dei Magi). In mezzo: la
processione. Il corteo, lungo le vie del quartiere, sarà guidato da
una «stella» luminosa montata sul tetto di un auto.
I protagonisti del presepe sono oltre 250 fra bambini, giovani e
adulti. Tutti col loro vestito, preparato dalle 'sarte' ispirandosi ai
grandi dell’arte, come Giotto, mentre la parte musicale unisce la
tradizione europea, col suo repertorio liturgico, e il gospel. I canti
si alternano alle letture senza nulla aggiungere al racconto evangelico.
«Si tratta di un percorso vissuto analogamente da chi è protagonista e
dal popolo che partecipa », spiegano i promotori, l’associazione di
volontariato e di solidarietà familiare «L’Immagine». I piccoli dai 2
ai 5 anni universitari.
fanno gli angioletti, quelli dai 6 ai 13 i pastorelli. Tutti devono
portare alla capanna un dono che loro stessi scelgono. Il gesto è
partecipato dalle famiglie incontrate. I genitori portano i bambini alle
prove e insieme vi assistono. Diversi per origine (ci sono cinesi e
africani, sudamericani, filippini e magrebini) e per fede (anche
cristiani d’altre Chiese come i copti, oltre a musulmani e buddisti):
ma uniti in questa esperienza che «nasce da sguardo umano coinvolgente
verso le persone, chiunque esse siano, verso tante famiglie provate, e
offre un’amicizia priva di steccati ideologici – testimoniano i
promotori –. Ciò ricrea un tessuto sociale, offre una speranza e
indica una possibilità di appoggio che dura nel tempo. Le famiglie e i
bambini sanno che, dopo il presepe, questa esperienza di bene continua
tutto l’anno».
Il
presepe vivente del Corvetto è una storia nata oltre trent’anni fa:
all’inizio nell’ambito dell’opera delle suore di Carità, poi proseguita
da «L’Immagine». Decisivo – e insostituibile – il ruolo del
volontariato: anche per il servizio d’ordine, che giunge a impegnare
circa cento ragazzi in maggioranza
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