LETTURE/ Enigma Alexander “Parvus”, chi era l’uomo dietro
la rivoluzione di Lenin. Lorenzo Somigli, “L’essenza dell’oggi nei fatti di
ieri. 1924-2024: Parvus un secolo dopo”, ed. Artverkaro
Si sono appena conclusi i 100 anni dalla morte di Parvus,
ovvero Izrail’ Lazarevič Gel’fand. Gli ha dedicato un saggio Lorenzo Somigli
Max Ferrario Pubblicato 12 Gennaio 2025
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Trockij, Lenin e Kamenev nel 1919 (Foto dal web)
Di date, ricorrenze, anniversari è scandito il nostro tempo.
Alcuni anniversari sono più sentiti, altri meno. Alcune ricorrenze entrano
nella carne viva, altre appartengono a un passato sentito più remoto e
distante. Per esempio, a gennaio 2024 un nutrito gruppo di aficionados si sono
ritrovati, per citare una dolce perifrasi degli Offlaga Disco Pax, “nel paese
dove è nata Orietta Berti” per commemorare il “compagno Lenin”, nel primo
centenario dalla scomparsa. Ebbene, nell’anno appena trascorso, tra un tentativo
di golpe e la guerra lampo dei ribelli siriani, c’è stato anche l’anniversario
– cento anni anche in questo caso – dalla morte di un uomo “piccolo” e grande.
Alexander Helphand si firmava “Parvus”: grande nel fisico, grande mente,
grandissima impronta nella storia ma quasi sconosciuto. Soprattutto a sinistra.
Ma a sinistra talvolta dicono e non dicono e allora Parvus, ovvero Izrail’
Lazarevič Gel’fand o Helphand (1867-1924) è stato vittima di quella che alcuni
hanno definito “la congiura del silenzio”. Perché Parvus ha reso possibile la
Rivoluzione d’ottobre, prima di tutto con le idee – lo sciopero generale
politico –, ma anche con i finanziamenti.
Ma Parvus non è stato solo questo. Ha anticipato la
necessità del mercato comune europeo, per superare la “frammentazione in
staterelli”: dal suo punto di vista l’unica soluzione per un’Europa devastata
dalla guerra. C’è una grande profondità in questo enorme enigma
storico-politico e, anche per questo, una giovane realtà editoriale come
Artverkaro Edizioni ha deciso di dedicare a Parvus, nel centenario dalla sua
scomparsa, una delle sue pubblicazioni. Se ne è occupato Lorenzo Somigli,
giornalista, corrispondente con esperienze in Libano e Turchia che ha unito il
respiro geopolitico al rigore della ricostruzione storica. Proprio nel
groviglio di Istanbul, a Galata, Parvus ha intessuto quelle relazioni che si
riveleranno decisive per imprimere alla storia il corso che i rivoluzionari di
professione volevano, ma non erano in grado di imprimere. Senza Parvus,
naturalmente. Sì, perché è Parvus a costruire un rapporto tra i rivoluzionari e
le alte sfere della Germania guglielmina, così da far passare il “treno piombato”
di Lenin, che appare in Russia al momento giusto.
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