venerdì 18 ottobre 2024

19 ottobre 1984: il martirio di Padre Popieluzko


 

Poche ore prima d’essere ucciso, il venerdì sera del 19 ottobre 1984, il padre Popiełuszko, recatosi nella parrocchia dei “Santi fratelli martiri polacchi” a Bydgoszcz, aveva tenuto una meditazione durante la preghiera dei misteri dolorosi del santo Rosario: a quarant’anni di distanza le sue parole non hanno perso minimamente il loro peso, né il loro potere di risvegliare il cuore e la coscienza, non solo dell’uomo europeo. Sono il suo testamento spirituale, un’intensa, pacificata meditazione sulla dignità dell’uomo da parte di un uomo mite, disarmato, coraggiosamente vittorioso sul male e sulla menzogna. Ancor oggi queste parole pesano molto di più dei sassi con cui venne torturato e a cui il suo corpo venne legato:

 

“Bisogna vivere con dignità la vita perché ne abbiamo una sola. Oggi è necessario parlare molto della dignità dell’uomo per rendersi consapevoli che l’uomo supera tutto quanto può esistere al mondo, ad eccezione di Dio; supera la sapienza del mondo intero. Salvaguardare la dignità per poter rendere più grande il bene e vincere il male.

 

Salvaguardare la dignità per poter rendere più grande il bene e vincere il male, cioè, improntare la vita alla giustizia.

 

La giustizia è frutto della verità e dell’amore. Più c’è verità e amore nell’uomo, più c’è giustizia. La giustizia deve camminare di pari passo con l’amore, perché, senza l’amore, non è possibile essere pienamente giusti. Dove l’amore e il bene mancano, al loro posto subentrano l’odio e la violenza, e se ci si lascia guidare dall’odio e dalla violenza non è possibile parlare di giustizia.

 

Vincere il male con il bene, cioè, mantenere la fedeltà alla verità. La verità è una proprietà molto delicata della nostra intelligenza.

 

Il desiderio della verità è stato istillato nell’uomo da Dio stesso, perché nell’uomo c’è il naturale desiderio della verità e il rifiuto della menzogna.

 

La verità, proprio come la giustizia, è legata all’amore, e l’amore costa caro. Un amore vero è capace di sacrificio e quindi anche la verità deve costare. La verità mette sempre insieme gli uomini.

 

Ma per vincere il male con il bene bisogna premunirsi della virtù del coraggio. La virtù del coraggio rappresenta la vittoria sulla debolezza umana, in particolare sulla paura. Il cristiano non deve dimenticare che si deve aver paura solo di tradire Cristo per i trenta denari di una meschina tranquillità. Il cristiano non può accontentarsi solo di respingere il male, la menzogna, la codardia, la violenza, l’odio, la prevaricazione, ma deve lui stesso essere un vero testimone, un portavoce e un difensore della giustizia, del bene, della verità, della libertà e dell’amore. Deve rivendicare con coraggio questi valori per sé e per gli altri” (J. Popiełuszko, Ultime parole prima del martirio, in Omelie per la Patria, cit., pp. 103-104).