venerdì 30 maggio 2025

«Ritrovare il gusto del vivere si può»: incontro tra i ragazzi de L'Imprevisto e Davide Prosperi


 

 

«Ritrovare il gusto del vivere si può»

A Pesaro un dialogo tra i ragazzi della comunità terapeutica L’imprevisto e Davide Prosperi: «Chiedere aiuto è il più grande gesto perché è l’inizio del cambiamento». E vale anche per i genitori

 

30.05.2025

Tino Giardina

«Ai ragazzi bisogna chiedere tanto, chiedere tutto, e se lo fai loro ci stanno e rispondono. Ma bisogna testimoniare e indicare loro qualcosa e qualcuno che è più grande di me e di te». Con queste parole Silvio Cattarina, fondatore della comunità terapeutica educativa per ragazzi con difficoltà L’imprevisto di Pesaro, ha introdotto il dialogo che si è svolto sabato 24 maggio con Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. Preceduto da una performance teatrale dei ragazzi della comunità maschile che hanno messo in scena, guidati da Gilberto Santini, una poesia di Mariangela Gualtieri, si è avviato un dialogo intenso e struggente iniziato dalle testimonianze di giovani adulti che hanno già da tempo finito il percorso di recupero e dei loro genitori. Esperienze profonde e anche sofferte come quella di Gabriele, che raccontando del proprio attuale momento di difficoltà familiare è giunto a gridare: «Chiedo salvezza, chiedo pietà!».

Marigona ha raccontato la propria storia di ragazza adottata, la rabbia, la ricerca affannata della felicità e l’inaspettata occasione di incontrare la comunità de L’imprevisto. Concluso il percorso sorge la domanda: «Ma questa bellezza sperimentata qui è per sempre?». La risposta di Silvio è l’inizio di un viaggio: «Se guardi dove guardo io vedrai cose grandi, altrimenti finirà tutto». Da questa provocazione la scelta di legarsi agli amici del movimento in università per verificare che questa esperienza e promessa di bene fosse possibile ovunque e sempre. E così il matrimonio, la maternità, l’affronto dei lutti familiari sono circostanze dove emerge la fame di significato della vita: «Mi porto dentro la strada e la speranza per cui riscopro che tutto, anche il dolore vissuto e il mio male, sono per il mio compimento come donna, moglie e madre. Questo mi è possibile solo mantenendo la strada e i rapporti di amicizia che sono un tramite per il Destino».

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Anche per i genitori intervenuti è accaduto un nuovo modo di guardare sé e i propri figli. «“Non ci salviamo da soli”, diceva papa Francesco, ma io non posso salvare me e neanche i miei figli», dice Tiziana, mamma di Lorenzo. Bisogna chiedere aiuto e L’imprevisto è stato un punto di speranza per il figlio come per i genitori, un luogo di educazione e di pace. Ercole, papà di Andrea, ripercorre i passi della sua storia e conclude con due domande: perché il cambiamento di Andrea e nostro è dovuto passare attraverso tanto dolore e fatica? Perché i ragazzi adottati vivono tanta difficoltà a lasciarsi amare e ad affacciarsi alla vita bella a cui tutti siamo chiamati? Sono intervenuti anche due ragazzi che stanno ancora svolgendo il loro percorso, Antonio e Margherita: a L’imprevisto hanno scoperto che c’è qualcosa di diverso in quel luogo, attraverso gli educatori si sono accorti che la vita vale la pena di essere vissuta. Tutto nella giornata assume la sua dignità perché «ci sono persone che mi vogliono bene anche quando sbaglio».

Prosperi è rimasto colpito da questa serie di testimonianze, come ripeterà in serata all’assemblea con tutta la comunità di CL di Pesaro: «È successo anche a me qualcosa che penso abbia a che fare con il nome di questo luogo: proprio questo imprevisto è il filo conduttore di quello che ho sentito, ciò per cui in cuori spaccati si è riaccesa la speranza. Siamo tutti piante storte e senza radici, tutti sperimentiamo la mancanza della totalità». Riflettendo sul significato geniale del nome dell’opera di Cattarina, Prosperi ha ricordato che sarebbe un’ingiustizia se non avessimo la possibilità di incontrare ciò che il cuore reclama, ma questa risposta non possiamo fabbricarla da soli: può soltanto venirci incontro, in maniera imprevista appunto, in un ambito umano. «Il vero, ultimo problema è il significato del vivere», ha aggiunto Prosperi. «L’impotenza a trovare un significato ci porta alla disperazione perché non riusciamo a immaginare che questo significato possa essere veramente un’esperienza e non solo parole. Siamo disperati finché, in maniera imprevedibile, questo significato accade come un fattore nuovo, diverso, che si manifesta nella vita. La sofferenza, se è offerta a Cristo affinché possa aiutare il Suo disegno, comincia ad assumere un significato. Voi avete saputo dire dai segni che è possibile riconoscere questo significato e quindi ritrovare il gusto del vivere».

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https://www.clonline.org/it/attualita/articoli/imprevisto-pesaro-dialogo-davide-prosperi#:~:text=SOCIET%C3%80-,%C2%ABRitrovare%20il%20gusto%20del%20vivere%20si%20pu%C3%B2%C2%BB,stata%20un%E2%80%99altra%20strada%20Cristo%20l%E2%80%99avrebbe%20scelta%3A%20invece%20persino%20Lui%20l%E2%80%99ha%20condivisa%C2%BB.,-SOCIET%C3%80