mercoledì 11 giugno 2025

Messaggio in occasione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto (14-15 giugno 2025)


 

Messaggio in occasione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto (14-15 giugno 2025)

 

Cari amici,

sono grato a voi tutti, organizzatori e pellegrini, per aver dato la vostra disponibilità a

partecipare a questo gesto così importante per la storia del nostro movimento, che vuol essere un

contributo a sostenere la missione della Chiesa nel drammatico frangente storico in cui oggi siamo

chiamati a vivere.

Anzitutto, siamo chiamati. Dice don Giussani: «La vita razionale dell’uomo dovrebbe essere

sospesa all’istante, sospesa in ogni istante a questo segno apparentemente così volubile, così casuale

che sono le circostanze» nelle quali ci troviamo a vivere (Il senso religioso, Bur, Milano 2023, p.

189). Circostanze che talvolta appaiono difficili da decifrare, faticose, persino ostili, ma davanti alle

quali siamo chiamati a stare, come Maria che, davanti al dolore innocente di suo Figlio sulla croce,

mentre gli apostoli fuggivano, “stava” – Stabat Mater – perché era davanti a una presenza. Per lei, la

prima chiamata dell’Angelo non si era esaurita; quella promessa di felicità, di giustizia, di amore che

le era stata annunciata nella sua casa di Nazareth, custodita a Loreto, coincideva anche in quel

momento con una presenza, con Gesù sulla Croce, ed era destinata a durare per sempre.

Per questo il vostro gesto è prezioso. Dobbiamo chiedere a Maria di essere come lei, «figlia

del [suo] figlio»: dobbiamo chiederLe la grazia di essere davvero liberi, cioè di assecondare

l’attrattiva di Cristo presente dentro le circostanze, di accettare quella simpatia profonda che si

impone nell’incontro con Lui presente “qui e ora”, anche a distanza dal primo incontro. È solo questo,

infatti, che ci permette di “stare” dinanzi a qualunque circostanza.

Anche noi, come Maria, siamo chiamati, con-vocati attraverso un incontro, che per noi ha

assunto i tratti di una compagnia umana che ci ha raggiunto e coinvolto: ciascuno chiamato con il

proprio nome, dunque, ma insieme. In un mondo sempre più segnato dalle divisioni tra Stati e culture,

tra popoli e persone, la nostra unità costituisce un segno per tutti del destino di amore e di pace cui

tutti siamo chiamati.

È a questo che papa Leone XIV ci sta instancabilmente richiamando fin dall’inizio del suo

ministero petrino, quando ha indicato nell’amore e nell’unità «le due dimensioni della missione

affidata a Pietro da Gesù» e ci ha invitato a essere «un piccolo lievito di unità, di comunione, di

fraternità»: «Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa

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unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato» (Omelia per

l’Inizio del Ministero Petrino, 18 maggio).

Non c’è nulla di più urgente che far nostro il desiderio indicatoci dal successore di Pietro,

affidandoci – come lui ha fatto il giorno stesso della sua elezione – a Maria.

Quando Giussani si recò in pellegrinaggio a Lourdes nel 1992, in occasione del decennale del

riconoscimento ecclesiastico della Fraternità di Comunione e Liberazione, ebbe a dire che «la vita

intera del mondo, di tutti gli uomini, è legata come possibilità di equilibrio e di felicità, di calore e di

pace, a questa coscienza di essere figli, nel rapporto con il seno fecondo della Vergine Maria. A noi

cristiani questo è dato, come per caso, cioè per Grazia. Ma perché a noi? Perché lo riveliamo agli

altri! E così, in questa figliolanza siamo di fronte al mondo. Sì, di fronte a questo mondo: disperato e

cinico, che riconosce come unico fattore il potere, e perciò la violenza» («A riscoprire una coscienza

di figli», Avvenire, 17 ottobre 1992, p. 1).

Recandovi in pellegrinaggio alla casa di Maria, potrete porre voi stessi, il nostro movimento

e la Chiesa intera nelle braccia della Madre, certi del suo amore per noi, chiedendo a lei la grazia della

nostra unità come profezia di pace per il mondo, secondo le intenzioni del Papa.

Buon cammino!

In amicizia,

Davide Prosperi