07/03/2014 11:02
SIRIA
Persi i contatti con le suore di Maaloula. La Siria affonderà nella guerra per altri 10 anni
di Paul Dakiki
I
rapitori appartengono ad Al Nusra, legati ad Al Qaeda. Oltre alla
liberazione dei prigionieri politici, essi chiedono cibo per i ribelli e
lo sgombero dei luoghi cristiani da parte dell'esercito siriano.
Nessuna notizia sui vescovi ortodossi rapiti e su p. Dell'Oglio.
Bloccato ogni corridoio umanitario.
Beirut (AsiaNews) - Un gruppo di negoziatori che cercava di
liberare le 13 suore di Maaloula, rapite lo scorso anno, hanno perso i contatti
con i rapitori che con ogni probabilità hanno trasferito le religiose in un
nuovo nascondiglio. Intanto la situazione in Siria diventa ogni giorno più dura
per la popolazione, distrutta dalla fame. Alcuni esperti valutano che la guerra
fra il regime di Assad e i ribelli durerà ancora almeno 10 anni.
Le
13 suore erano state rapite nel dicembre scorso insieme a tre ragazze loro
ospiti e portate fuori dal monastero di Maaloula verso Yabrud, una cittadina
sotto il controllo dei ribelli, nella zona nord-est di Damasco, vicina al
confine col Libano. I
rapitori hanno diffuso due video sulla loro cattività. In cambio della loro
liberazione, essi hanno chiesto dapprima la libertà per tutte le donne
prigioniere della Siria, poi quella di tutti i prigionieri politici. Negli
ultimi giorni hanno aumentato le richieste, fra cui provvedere cibo per le
città sotto il dominio dei ribelli e far allontanare l'esercito dai luoghi
religiosi cristiani.
Secondo alcune fonti, i ribelli appartengono a un gruppo
affiliato ad Al Nusra, una derivazione di Al Qaeda, il cui capo sarebbe Abu
Malek al-Kuwaiti.
Fonti di AsiaNews a Damasco confermano di non avere alcuna
notizie delle suore, né dei due
vescovi ortodossi rapiti lo scorso aprile, né del padre
Paolo Dall'Oglio.
La situazione nel Paese si fa sempre più pesante dopo il
fallimento dei dialoghi di pace a Ginevra.
I combattimenti e i bombardamenti dei due fronti, insieme
alle distruzioni di tre anni di guerra e all'enorme numero di sfollati - si
parla di 9 milioni di siriani - hanno causato la penuria di cibo e spesso anche
di acqua. A causa degli scontri violenti le organizzazioni umanitarie sono
impossibilitate a portare aiuto. Sebbene a Ginevra Damasco e i ribelli avessero
acconsentito ad aprire presto dei corridoi umanitari, i camion di viveri e
medicinali vengono bloccati o depredati.
Secondo l'analista Daveed Gartenstein-Ross la guerra in
Siria - che il 15 marzo prossimo entrerà nel suo quarto anno - potrebbe durare
ancora "10 anni o più".
A complicare la situazione vi è da una parte il forte sostegno
che viene ad Assad da Russia e Iran; dall'altra vi è un'opposizione - sostenuta
da occidente e Arabia saudita - sfilacciata e divisa fra i "laici" del Free
Syrian Army e gli islamisti radicali che combattono fra loro per la supremazia.