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Milano: La persona tra potere e libertà
Incontro con Margarethe von Trotta
Leggi l'articolo di Aldo Brandirali su Il Sussidiario.net come resoconto della serataIl Centro Culturale di Milano ha organizzato l'incontro dal titolo "La persona tra potere e libertà. Una crisi ci costringe a tornare alle domande" (H. Arendt).
Margarethe von Trotta, regista cinematografica Autrice del film H. Arendt (Germania, 2012) ha dialogato con Camillo Fornasieri e Monica Sholz.
Sembrano cedere le evidenze stesse dei fondamenti della convivenza, del valore della persona, dentro una crisi che è antropologica economica: emergono anche nuove domande e riprese del valore della persona come rapporto con il suo destino e come bisogno dell’altro, sentiti come parte viva della propria esperienza. Sono segni e semi di reale speranza, di un pensiero che nasce dall’esperienza e non da teorie e ideologie e che si riferiscono ad esempi della storia passata e presente.
Margarethe von Trotta, donna di grande cultura europea e regista di fama internazionale di un cinema indipendente e non commerciale, ha raccontato sempre con originalità i percorsi di queste libertà in azione, accompagnandoli con interrogativi interessanti e mostrando il fascino, la ragionevolezza e la battaglia umana e culturale di questi esempi di persone.
I suoi recenti film come Vision su Ildegarda di Bingen, monaca Badessa e genio del XII secolo e Hannah Arendt, filosofa del novecento (il cui film a Milano ha avuto 6mila spettatori).
La persona, la sua libertà, il pensiero e il rapporto col Potere nel nostro tempo sono al centro del dialogo a Milano, a partire dalle queste storie e dal veicolo del linguaggio cinematografico, ma per concentrarsi su un confronto e incontro con la Regista, la su umanità, uno sguardo alla cultura europea e alle forze che cambiano la storia, alla ricerca di condivisioni di riferimenti che possono guidare questo nostro tempo.
Sulla strada che indica la Arendt “Una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purchè siano scaturite da un esame diretto, e si trasforma in una catastrofe solo quando noi cerchiamo di farvi fronte con giudizi preconcetti, ossia pregiudizi, aggravandola e per di più rinunciando a vivere quell’esperienza della realtà, a utilizzare quell’occasione per riflettere, che la crisi stessa costituisce”.
Come suggeriva il Cardinale Scola “Lo smarrimento circa i fondamentali del vivere, .. tutto deve essere riscritto nei nostri tempi, ripensato e perciò rivissuto. Un ambito nuovo di testimonianza e racconto. Non si possono più separare queste due parole, bisogna vivere ciò che si intende comunicare. E ciò che non è comunicato non è interamente compreso; e se non è compreso è perché non è adeguatamente vissuto.”
Insieme con lei non si può non ricordare Rilke, poeta tedesco di inizio ‘900 quando dice “Tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace un onta, forse un po’ o una speranza ineffabile”. Il Potere che ‘cospira’ e di cui ognuno può essere connivente sostenitore se rinuncia a se stesso, alla verità di sè. Come ricordava Romano Guardini, altro grande interprete della cultura europea e tedesca, il potere è in sé un bene ma che può trovare sia la disponibilità della persona all’esperienza o invece l’uomo pronto a farsi padrone dell’esperienza propria e perciò altrui.
(Centro Culturale di Milano)
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